Soggiornare in una struttura ricettiva sarà più costoso la prossima estate. I prezzi praticati da hotel, pensioni, bed & breakfast e strutture ricettive di altro genere saranno infatti più gonfi, visti gli aumenti praticati nell'ultimo periodo.
L'indagine sui prezzi per le vacanze
Assoutenti ha realizzato uno studio basato sui dati forniti da Istat, mettendo a confronto i listini che verranno praticati nelle varie città italiane dalle strutture ricettive.Emerge allora che c'è stato un aumento medio del 15% rispetto allo scorso anno. Per alberghi e motel la crescita arriva addirittura al 18%, mentre villaggi vacanza a campeggi si fermano all'11%. Gli aumenti percorrono trasversalmente tutti i tipi di strutture.
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La geografia dei prezzi
Come per tutti i fenomeni analoghi, bisogna però differenziare le tariffe che vengono praticate ai clienti in base alle zone geografiche.
I rincari maggiori si sono verificati nelle città d'arte, dove nell'ultimo periodo c'è stato un boom dei visitatori. Non stupisce allora di vedere Firenze in cima alla lista degli incarichi. Addirittura nel capoluogo toscano le strutture ricettive hanno aumentato i prezzi del 43% rispetto allo scorso anno.
Dietro Firenze c'è Milano, dove i prezzi delle strutture ricettive sono cresciuti del 38%. Sul gradino più basso del podio c'è la sorprendente Campobasso, dove i prezzi sono lievitati quasi del 29%.
Anche il mare costa caro
Una dinamica ascendente analoga si vede anche nelle località balneari. In Sardegna ad esempio siamo su aumenti di prezzo nell'ordine del 20% nella zona di Olbia-Tempio, mentre si vede un aumento di poco inferiore in Puglia ed Emilia Romagna.
In tutto il territorio nazionale, soltanto in tre province italiane i prezzi sono addirittura scesi rispetto allo scorso anno. Si tratta di Caltanissetta (-5,8%), Viterbo (-5,3%) e Trapani (-4,1%).
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