martedì 12 settembre 2023

Investitori cauti, le Borse europee viaggiano a fasi alterne

Chiusura a tinte miste per le Borse del vecchio continente. Si tratta comunque di variazioni moderate, perché gli investitori sono concentrati sui prossimi dati in arrivo riguardo alla inflazione negli USA e aspettano l'esito del meeting BCE in calendario giovedì.
Intanto sul fronte macro arrivano notizie positive dall’indice Zew tedesco, mentre i dati sul lavoro britannici sono stati a tinte miste.

Il bilancio della giornata per gli investitori

Dopo una giornata senza grandi scossoni, a Milano l'indice FTSE Mib chiude in lieve rialzo (+0,21%) a 28.584 punti. Sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con le quotazioni che si posizionano a 30.540 punti.

Nel resto d'Europa gli investitori si sono comportanti in ordine sparso. Scende il DAX di Francoforte (+0,54%), così come Parigi perde lo 0,35% e Amsterdam -0,3%. Avanzano Londra +0,41% e Madrid +0,19%.

Chi sale e chi scende

Gli investitori sul listino milanese hanno premiato Stellantis, +2,59% grazie alle notizie dagli USA (avvio della produzione della 600 elettrica e spiragli sul fronte sindacale).
Giornata alterna per le banche. Gli investitori premiano Banco Bpm +1,63% e Bper +1,64%, ma anche Unicredit +0,33%. Invece le vendite prevalgono su Mps -0,89% e Intesa -0,18%.
Il titolo più venduto risulta Campari, -4,22%, dopo le dimissioni a sorpresa del ceo Bob Kunze-Concewitz.

Annotazione: diversamente dal mercato azionario, gli investitori che negoziano valute devono conoscere il significato di microlotto minilotto forex (lottaggio forex).

Gli altri mercati

Sul mercato dei cambi l’euro perde leggermente quota sul dollaro, scivolando verso 1,076. Arretra anche la sterlina. Lieve calo dell'oro, che scende a 1.912,2 dollari l'oncia e si infila dentro un pattern bandiera flag trading.

Deciso rialzo del petrolio (+2,24%), che raggiunge 89,25 dollari per barile. Questo rally va avanti da quando Arabia Saudita e Russia hanno deciso di estendere a fine anno gli ulteriori tagli alla produzione, mentre oggi l’Opec ha lasciato invariate le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio.

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