Anche se negli ultimi mesi le bollette di luce e gas sono andate in discesa, il livello dei costi dell'energia rimane ancora decisamente superiore rispetto al periodo pre-Covid. Se il prezzo medio del gas naturale nel 2019 era pari a 16 euro/MWh, ad agosto ha toccato i 34 euro/MWh (+112%). L'energia elettrica, invece, nel 2019 costava mediamente circa 52 euro/MWh, ad agosto ha raggiunto i 112 euro/MWh (+115%).
La conseguenza della lunga esposizione a tariffe elevate è che oltre due milioni di famiglie italiane si ritrovano in "povertà energetica".
Le conseguenze dei costi dell'energia
Elaborando i dati del rapporto Oipe 2023, l'ufficio studi della Cgia ha evidenziato che circa 5 milioni di persone, che corrispondono a 2,2 milioni di famiglie, vivono in abitazioni che sono poco riscaldate d'inverno e poco raffrescate d'estate, che hanno una illuminazione non adeguata e che si caratterizzano per un utilizzo molto parsimonioso dei principali elettrodomestici. Questo quadro definisce la cosiddetta "povertà energetica".I numeri
La media nazionale delle famiglie in povertà energetica è pari al 8,5%, un dato superiore di mezzo punto percentuale rispetto all'epoca pre-Covid.
La situazione peggiore è quella della Calabria, dove il dato praticamente raddoppia, così come in Puglia e Molise: queste tre regioni si trovano almeno al 16%. Male anche la Basilicata (15%) e la Sicilia (14,6%). Sul versante opposto invece troviamo la Lombardia (5,3% delle famiglie totali), la Liguria (4,8%) e, in particolar modo, le Marche (4,6%).
La realtà è peggio dei numeri
Se questi dati sono allarmanti, lo è ancora di più il fatto che i numeri si riferiscono al 2022, ossia prima che nel nostro paese scoppiasse lo shock energetico (i picchi sono stati raggiunti nell'agosto del 2022, ). Ne consegue che i numeri reali sicuramente sono anche peggiori di questi.
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