giovedì 21 dicembre 2023

Banche italiane promosse dalla BCE: sono tra le più virtuose

Arrivano buone notizie per le banche italiane, perché in base alla classifica stilata dalla BCE sugli istituti più solidi (in base ai requisiti di capitale individuali) i nostri istituti occupano le prime posizioni della classifica. In sostanza sono più solidi e quindi tra i meno rischiosi del continente.

La valutazione delle banche

Lo SREP (acronimo di “Supervisory Review and Evaluation Process”) è il processo di revisione e valutazione prudenziale, con cui le autorità di vigilanza esaminano i rischi delle banche e definiscono i requisiti e gli orientamenti patrimoniali a livello di singolo ente.

Esso è basato sui dati di fine esercizio 2022, e prende in esame quattro elementi principali, ai quali viene assegnato un punteggio compreso tra 1 e 4 (1 è il punteggio migliore, 4 il peggiore).

La classifica delle italiane

Ebbene, tra le banche italiane spicca la posizione di Credem, che ha una valutazione analoga a quella della francese Sfil e per il 2024 ha ricevuto una richiesta di capitale aggiuntivo, appena dell'1%. Dopo Credem, la banca italiana più virtuosa è Mediolanum, cui segue Intesa San Paolo. Si trovano rispettivamente al sesto e nono posto della classifica generale, con un P2R a 1,50%.

Il quarto istituto Italiano per solidità è invece Mediobanca, con un valore di 1,82%. Seguono Unicredit e Finecobank, seguite da Bper (2,45%), Cassa Centrale Banca (2,5%), Banco BPM (2,52%), Iccrea (2,53%), Mps (2,75%) e Banca Popolare di Sondrio (2,79%). Va evidenziato che tutte queste banche hanno capitale superiore alle richieste BCE.

La situazione Europea

In generale, i risultati dello SREP evidenziano che le banche dell’area dell’euro continuano a dimostrare solidità e buona capacità di tenuta. I loro requisiti in termini patrimoniali e di liquidità sono ben al di sopra di quelli previsti dai regolamenti. Inoltre la redditività è tornata a livelli che non si osservavano da più di un decennio, rafforzando la capacità di resistere agli shock esterni e permettendogli di distribuire 70 miliardi di dividendi.
Tuttavia, evidenzia la BCE, “le deboli prospettive macroeconomiche e l’inasprimento delle condizioni di finanziamento restano una fonte di rischio per le banche europee”.

Nessun commento:

Posta un commento