Chi ha come sogno nel cassetto di diventare un infermiere può esserne orgoglioso, ma il più delle volte finirà per rinunciare a questo tipo di lavoro. I numeri degli ultimi anni evidenziano infatti che sempre meno giovani vogliono avvicinarsi a questa professione così nobile.
La carenza di infermieri sul mercato del lavoro
Il problema di fondo di questa disaffezione dei giovani nei confronti della professione medica e infermieristica sta sia nella retribuzione che nelle condizioni di lavoro, spesso estremamente stressanti. Ci sono infatti turni infiniti e inevitabili conseguenze anche sulla vita privata. Senza contare il crescente numero di aggressioni al personale sanitario.
Se questo scenario abbraccia l'intero settore sanitario, più che per i medici è per gli infermieri che si avverte il maggior rischio di una carenza fortissima nei prossimi anni. Il settore viaggia infatti lungo una traiettoria di una lenta ed inesorabile agonia.
Alcuni numeri eclatanti
Tra il 2019 e il 2022 le richieste di accesso ai corsi di laurea in infermieristica ha subito un tracollo del 20%. Se prima le richieste erano 30.000, poi sono scivolate a 24.000. Il paradosso è che tutto questo è avvenuto mentre la richiesta di lavoro da infermiere è aumentata del 15%.
Quindi se da un lato c'è la necessità di colmare la crescente richiesta di personale sanitario, dall'altro il numero dei giovani che volta le spalle a questo tipo di lavoro è in costante aumento.
La crisi su una tendenza esponenziale
Ora, dal momento che c'è questa carenza è inevitabile che chi già svolge il lavoro di infermiere si troverà a dover affrontare condizioni sempre peggiori. Se i turni in precedenza erano massacranti, con meno infermieri disponibili lo saranno ancora di più, alimentando ulteriormente quello stress che spinge all'abbandono di questo tipo di lavoro.
È un circolo vizioso che si manifesta chiaramente nei dati 2024: oltre 20.000 infermieri hanno presentato le proprie dimissioni, il 170% in più rispetto all'anno precedente (ai quali poi aggiungiamo i 7.000 medici che hanno detto addio al servizio pubblico).
Le ragioni di questo abbandono sono anche economiche, dal momento che gli infermieri sostengono di percepire stipendi umilianti e scarso riconoscimento professionale. Al punto tale che il 75% non consiglierebbe questa professione neanche al suo peggior nemico.
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