mercoledì 5 febbraio 2025

Mercato finanziario nervoso sulle tensioni commerciali tra USA e Cina

Sono giorni intensi per la Cina, tra dati macro che stanno arrivando e il tema della battaglia commerciale con gli USA. Situazioni che rendono nervoso il mercato finanziario, alimentando la volatilità sui listini azionai e anche sullo yuan.

I temi caldi per il mercato finanziario

Martedì, la Cina ha imposto tariffe su alcune importazioni statunitensi tra cui petrolio, gas, carbone, automobili e attrezzature agricole, a partire dal 10 febbraio. Ha inoltre lanciato un'indagine antitrust su Google. Tutto questo per rispondere alle tariffe del 10% annunciate da Trump su tutte le merci cinesi.

Con la disputa commerciale che si approfondisce, il mercato finanziario spera che i leader delle due più grandi economie del mondo possono concludere un accordo per evitare una escalation tariffaria.

I dati macro deludenti

Intanto sul fronte economico, il PMI composito cinese è sceso a 51.1 a gennaio (fonte Pocket Option Italia) toccando il livello più basso da settembre. Il rallentamento è stato guidato da una crescita più debole nel settore dei servizi, nonostante un'attività manifatturiera più forte. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/S&P Global è sceso a quota 51,0 punti a gennaio 2025 dai 52,2 precedenti. Il valore rimane sopra la soglia chiave dei 50 punti, che segnala una espansione dell'attività, ma delude le attese degli analisti che indicavano un aumento a 52,3 punti.
Nel frattempo, l'occupazione è diminuita per il secondo mese consecutivo a causa di dimissioni e licenziamenti.

L'andamento di Borsa e Yuan

Il mercato azionario cinese (alla riapertura dopo una vacanza di una settimana) ha reagito con un calo. L'indice composito di Shanghai è sceso dello 0,65% per chiudere a 3.229 punti. I titoli peggiori sono stati Zhongji InnoLight (-14,4%), FoxConn Industrial (-6,8%) ed Eoptolink Technology (-18,5%).

Sul fronte valutario invece lo Yuan offshore è scivolato a circa 7,29 per dollari, dopo due sessioni consecutive di guadagni, innescando le vendite impostate con il trailing stop loss. La debolezza dello Yuan è stata parzialmente compensata dalla banca centrale, che è intervenuta impostando il fix a 7,1693 per dollaro, più forte del livello 7,20.

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