giovedì 20 marzo 2025

Inflazione troppo alta, la BoJ non tocca il costo del denaro

L'approccio della Bank of Japan rispetto alla politica monetaria resta meno accomodante a causa di una inflazione persistente. Così l'istituto centrale nipponico, al termine della riunione che si è svolta mercoledì, ha deciso di lasciare tassi di interesse invariati allo 0,5%.

Le preoccupazioni riguardo l'inflazione

La decisione di politica monetaria che conferma l'attuale livello del costo del denaro è stata presa all'unanimità, e giunge dopo il terzo aumento del costo del denaro, determinato nella riunione di gennaio. Nel comunicato ufficiale di accompagnamento l'istituto centrale giapponese ha sottolineato soprattutto il livello ancora elevato dell'inflazione, che varia tra il 3% e il 3,5% su base annuale (fonte dati broker eToro). Inoltre anche le aspettative sui prezzi futuri sono aumentate moderatamente.

L'effetto Trump

Quello che preoccupa i policy maker giapponesi è il possibile impatto della guerra dei dazi innescata da Donald Trump, che potrebbe avere effetti importanti sul commercio internazionale e sull'inflazione stessa. Per questo motivo - si legge nello statement - è necessario "prestare grande attenzione agli sviluppi dei mercati finanziari e dei cambi e a loro impatto sull'attività economica e sui prezzi in Giappone".

Il quadro economico del Giappone

L'outlook economico dell'economia giapponese è abbastanza statico, con l'export e la produzione industriale che evidenziano un andamento piatto mentre crescono i profitti delle imprese, gli investimenti fissi delle aziende e i consumi privati, nonostante l'impatto degli aumenti dei prezzi e di altri fattori. 
Intanto l'ultimo report macro ha evidenziato anche che il saldo commerciale del Giappone ha registrato un surplus nel mese di febbraio, guidato soprattutto dalla crescita delle esportazioni.

La reazione del mercato

La decisione dell'Istituto centrale giapponese era ampiamente attesa dai mercati finanziari, e di conseguenza ha avuto un impatto marginale su questi ultimi. Sul mercato valutario il cambio dollaro-yen (USDJPY) è rimasto attorno a quota 150, con una leggera salita dopo la riunione della Federal Reserve americana avvenuta nella serata di mercoledì, ed un leggero recupero la parte della valuta giapponese nelle ore successive. Uno scenario perfetto per chi adotta una strategia breakout pullback trading.

Il mercato azionario nipponico invece ha chiuso a quota 37.700 punti la sessione di mercoledì sull'indice Nikkei 225. Oggi invece i mercati giapponesi sono chiusi per le vacanze dell'equinozio di primavera.

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