martedì 15 maggio 2018

Dollaro ancora tonico contro l'euro. Pesa la questione Mediorientale

Il rapporto tra euro e dollaro continua a premiare la valuta statunitense, che anche oggi guadagna terreno. Il quadro grafico mostra che la valuta unica è ancora sui minimi da fine dicembre contro il biglietto verde, a quota 1,186 circa. Dalla seconda metà di aprile la coppia ha cominciato a muoversi al ribasso in modo deciso, avviando una correzione forte rispetto al lungo rialzo precedente in essere dalla fine del 2016.

Il rapporto di cambio è sceso fin sotto i minimi di gennaio a 1,1910 circa, ma le pressioni di vendita non sembrano essersi esaurite a dispetto dello sforamente dell'area di ipervenduto da parte dei principali oscillatori grafici. Chi conosce come funziona plus500 webtrader ha visto infatti tale andamento sullo stocastico e gli altri. Questa ondata al ribasso pare possa pure continuare, magari fino a testare i minimi raggiunti lo scorso mese di novembre e dicembre a 1,1760.

I driver del dollaro

Va detto che la spinta al dollaro USA viaggia sulla scia dell’inasprirsi delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Come se non bastassero già la questione siriana e le tensioni con l'Iran per l'accordo sul nucleare, adesso c'è anche quanto accaduto a Gaza dopo l'inaugurazione officiale dell’ambasciata USA a Gerusalemme. Chi adotta una strategia swing trading forex (guida), ha visto che dopo essere sceso a 92,24, l’indice del dollaro è poi risalito a quota 92,80.

Per quanto riguarda i dati macro, è salitala fiducia del settore immobiliare USA. A maggio il dato è salito di due punti portandosi a 70 dai 68 punti rivisti di aprile. Rimangono stabili le scorte di magazzino delle imprese. Il Dipartimento del Commercio ha poi reso noto che le scorte sono rimaste stabili a 1.929,6 miliardi di dollari come a febbraio. Su base tendenziale si è verificato un incremento del 3,8%. Nello stesso periodo le vendite hanno registrato una variazione positiva dello 0,5% su base mensile a 1.438,3 miliardi di dollari, con una crescita del 6,4% a livello tendenziale.

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