I dati PMI dell'Eurozona
Per quanto riguarda le aziende manifatturiere dell'Eurozona, è stato rilevato il livello di incremento minore degli ultimi 18 mesi. Il PMI di questo settore infatti indica una diminuzione dal valore dai 56,2 di aprile ai 55,5 punti attuali. Sono state deluse anche le aspettative degli economisti, che indicavano un livello di 56,1 punti. Anche in questo caso siamo oltre la soglia di espansione a 50 punti.Giunge al valore minimo degli ultimi 16 mesi il settore servizi, con il relativo PMI delle attività terziarie che a maggio si porta a 53,9 dai 54,7 punti di aprile e del consensus. Per quanto riguarda il settore terziario invece, l'afflusso di nuovi ordini è scivolato ai minimi in otto mesi. A livello di singole economie, la crescita ha denotato un forte rallentamento in Francia (ai minimi da 16 mesi) e anche in Germania (ai minimi da 20 mesi).
Secondo Chris Williamsson, capo economista di Markit, l'andamento del PMI di maggio evidenzia dei risultati deludenti che però vanno interpretati alla luce anche del fatto che a maggio gli affari sono stati influenzati negativamente da un numero anormale di giorni festivi. Insomma il campanellino d'allarme è suonato, ma non è ancora il caso di fasciarsi la testa. Nonostante poi ci sia stata una discesa forte, l'indagine resta ad un livello coerente con una crescita economica dell'eurozona ad un tasso rispettabile di appena più dello 0.4% nel secondo trimestre.
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