Dopo Cina e Unione Europea, anche il Giappone si appresta a varare delle contromisure alle
tariffe commerciali decise da Trump. Il governo di Tokyo sta infatti per completare tutte le procedure necessarie per comunicare all'
Organizzazione mondiale del commercio (Wto) quali sono
le azioni che intende intraprendere contro Washington. Secondo le regole internazionali del commercio, infatti i paesi sono tenuti a comunicare al WTO le loro iniziative. Tokyo dovrebbe farlo entro questo fine settimana.
La tensione sulle tariffe commerciali
La grana è scoppiata lo scorso marzo, quando
Trump decise di imporre dei dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti. Il Giappone ha chiesto al presidente americano di essere esentato dalle maggiorazioni sui due metalli, ma Trump ha fatto orecchie da mercante alle richieste di Tokyo. La riposta dovrebbe essere forte. Il Giappone infatti potrebbe adottare delle
tariffe commerciali sulle esportazioni statunitensi per un valore di 409 milioni di dollari. Ovvero lo stesso importo dei dazi applicati dagli Stati Uniti. Non si sa ancora quali potrebbero essere i prodotti soggetti alle imposizioni.
Finora
il Giappone è stato molto più accomodante con gli USA rispetto a Cina e Unione europea. Queste ultime infatti hanno risposto subito ai dazi americani con ritorsioni reciproche. Il governo di Tokyo, ha preferito privilegiare il dialogo nel tentativo di evitare una guerra combattuta con le contromisure.
Tutto questo mentre
a Washington si disputa il secondo round dei colloqui tra Usa e Cina. Dopo la prima tornata, fallita, di negoziati a Pechino per cercare di sbloccare la situazione, il consigliere economico cinese, Liu He, è in visita a Washington per discutere la questione. Sarà un incontro difficile, visto che le prospettive di una soluzione diplomatica sembrano molto lontane.
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