Il peso della politica sullo spread
Ad ogni modo, l'incubo politico aleggia eccome sui mercati. L’ex segretario del Pd Matteo Renzi ha smorzato le prospettive di una allenaza con il M5S per formare un nuovo Governo. La risposta del leader pentastellato Di Maio è stata chiara: non resta altro che andare a votare di nuovo, lanciando contemporaneamente un invito a Salvini di schierarsi assieme in vista delle nuove elezioni di giugno. A seguito delle dichiarazioni del leader M5S lo spread Btp/Bund è salito fino a 125 punti base. Come detto, ai massimi di due settimane.
In buona sostanza si è verificato lo scenario inverso rispetto a una settimana prima. L'ipotesi di dialogo tra Pd e M5s aveva infatti dato slancio ai Btp la settimana scorsa. Lo spread Btp/Bund era giunto fino a 111 pb, ovvero nuovo minimo da aprile del 2016. Stavolta invece il dialogo è andato incontro al fallimento e questo ha provocato vendite marcate.
L'andamento dello spread
Il rendimento sul Btp decennale è risalito fino a 1,82%, anche in questo caso ai massimi di metà aprile, mentre il ‘credit default swap’ a 5 anni sul debito italiano è salito al massimo da una settimana di 89 pb. Alla fine lo spread tra Btp e Bund ha chiuso la giornata in lieve rialzo a 117 punti base dai 115 di ieri, con il rendimento del decennale italiano all'1,73%.
L'attenzione adesso si sposta anche sul fronte macro. Oltre alle questioni di politica interna, subito dopo la festività del primo maggio c'è in calendario il dato preliminare sul Pil italiano del terzo trimestre e i Pmi manifatturieri di aprile.
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