Le tappe che hanno portato alla bancarotta
La società era nata nel 2013 come costola della britannica Scl Group, grazie ai fondi raccolti dal falco della destra americana Steve Bannon. Il momento di apice è stato raggiunto durante le ultime presidenziali americane del 2016. Cambridge Analytica aveva infatti ottenuto contratti per 15 milioni di dollari. Ma dopo un anno appena è cominciata la sua precipitosa caduta l'apice del suo business verso la inevitabile bancarotta. Lo scoppio dello scandalo Facebook ha prima allontanato i clienti degli Usa, poi la situazione è progressivamente peggiorata anche in Europa.Lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica è esploso il 17 marzo scorso quando in esclusiva i quotidiani The Observer, The Guardian e il New York Times rivelarono che milioni di profili social di elettori americani erano stati violati dalla società. L'azienda ha continuato a difendersi dicendo che "numerose accuse sono infondate", e che è stata vittima di una campagna denigratoria per fatti che "erano legali e anche ampiamente accettati". Va detto però che la società appena a marzo scorso aveva dovuto sospendere il suo amministratore delegato, Alexander Nix, che in un video invocava tattiche di campagna politica che comprendevano il ricorso a ricatti sessuali e tangenti. Da lì in poi è continuato il precipizio fino alla bancarotta.
La Scl Group, ovvero la "madre" da cui è nata Cambridge Analytica, ha però una galassia di società. Questo vuol dire che è molto difficile capire se si tratta di una vera bancarotta oppure di una semplice pulizia di immagine. In sostanza si chiude il ramo marcio ma se ne apre uno identico, giusto per fermare i contenziosi e continuare ad operare sotto altro nome.
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