sabato 4 marzo 2017

Redditi ed evasione, il Fisco mette nel mirino gli italiani residenti all'estero

Il fari dell'Agenzia delle entrate si sono accesi sui redditi dei residenti all'estero, o meglio di quelli che hanno formalmente deciso di elevare a propria residenza un paese straniero per ragioni puramente fiscali, ma che di fatto vivono in Italia.

Adesso che entra nel vivo la voluntary disclosure bis, sono questi che finiranno nel mirino di controlli più serrati, come ha detto la direttrice delle Entrate Rossella Orlandi. L'esame avverrà sulla base di liste selettive, in cima alle quali finiranno situazioni più anomale o che consentono di effettuare controlli incrociati sui dati con Spesometro e con lo scambio di informazioni attivato da direttive europee e accordi internazionali.

Controlli sui redditi

In che modo verranno effettuati i controlli sui redditi di questi soggetti? Anzitutto si guarderà a certi elementi come l'intestazione di contratti di utenze attive, oppure il possesso di automobili o moto, la titolarità di partita Iva e la residenza degli altri membri del nucleo familiare. Verrà anche valutato come criterio l'eventuale eventuale mancata adesione alla voluntary disclosure, a maggior ragione se questi soggetti hanno movimentato dei capitali da e per l’estero.

Per effettuare i controlli occorrerà del tempo, visto che entro 6 mesi dalla richiesta di iscrizione all’Aire, l’Agenzia riceverà i dati anagrafici dei richiedenti sulla base delle convenzioni stipulate con il ministero dell’Interno. Al momento le giurisdizioni che si sono impegnate a dare luogo ad uno scambio di informazioni sono 53, inclusi gli stati Ue.

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