La valutazione dell'agenzia di rating
Una delle tre principali agenzie di rating internazionali ha sottolineato come ci siano «elevati rischi politici legati alle recenti elezioni». Infatti le elezioni politiche del 4 marzo hanno reso difficile la formazione di un governo stabile e limiteranno probabilmente la capacità del prossimo esecutivo di rispettare le promesse elettorali. Questo aumenta le possibilità di un allentamento di bilancio e di un ulteriore indebolimento delle prospettive sul fronte delle riforme strutturali. Le trattative per una coalizione «saranno difficili e probabilmente prolungate, e non è chiaro» come le piattaforme dei diversi schieramenti «possano convergere, rendendo la composizione del prossimo governo incerta».Il grosso problema economico dell'Italia è l'elevato debito pubblico. L'agenzia USA prevede che il rapporto debito/PIL giungerà al 128,8% nel 2019, una flessione ritenuta troppo lieve. Di buono però c'è il fatto che la ripresa è superiore alle attese. Il PIL è salito dell’1,5% nel 2017 dopo il +0,9% del 2016. Per quest’anno Fitch stima una crescita dell’1,5%, mentre per il 2019 dell’1,2%. A trainare la crescita sono gli investimenti e i consumi privati, saliti del 3,7% e dell’1,3% nel 2017.
Riguardo al settore bancario, Fitch sottolinea che la qualità degli asset è "debole", malgrado il calo innegabile dei "non performing loan". Anche la redditività è una debolezza per il sistema bancario italiano, con l’impatto negativo dei bassi tassi di interesse e la modesta crescita del credito compensati solo in parte dalle commissioni e dalla riduzione dei costi.
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