L'ansia a Wall Street
Se alla questione dazi si aggiunge poi la bufera che ha colpito il settore tecnologico dopo il caso Facebook, e i segnali non univoci arrivati dalla FED circa il crono-programma di aumento dei tassi, è chiaro che il quadro ha messo in allarme gli investitori. A Wall Street l’indice Dow Jones chiude a -2,93% e il Nasdaq a - 2,43 (S&P500 -2,52%). Non è andata meglio in Europa, dove Piazza Affari è stata la peggiore (FTSE MIB -1,85%). Chiaramente le vendite si sono concentrate sui titoli delle materie prime e quelli tecnologici e auto. Nel resto d'Europa, Francoforte ha lasciato sul terreno l'1,7% nell'indice Dax30.Tornando alla questione dei dazi americani su acciaio e alluminio, il rappresentante per il Commercio Usa - Robert Lighthizer - ha chiarito che anche la Ue verrà esclusa dall'applicazione. Altresì "graziati" sono Brasile, Corea del Sud, Argentina e Australia. Le restrizioni imposte dal governo americano hanno un controvalore di 60 miliardi di dollari sui prodotti cinesi.
Una misura che Pechino è già pronta a contrastare. Anche se la portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, ha ribadito che "la Cina non vuole combattere una guerra commerciale con nessuno", è chiaro che il livello di tensione sta aumentando. Secondo il Wall Street Journal, Hua Chunying avrebbe riposto: "Se ci sono forze che ci costringono a combatterne una, non saremo spaventati, né ci nasconderemo".
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