mercoledì 13 novembre 2019

Consumi delle famiglie, siamo ancora sotto il livello pre-crisi

Dallo scoppio della crisi più di un decennio fa, i consumi delle famiglie italiane hanno subito una forte battuta di arresto. Sono infatti calati di 21,5 miliardi di euro, come riporta una indagine dell'ufficio studi della CGIA.

L'andamento dei consumi

Lo scorso anno la spesa dei nuclei familiari italiani è stata leggermente superiore ai 1000 miliardi, ed anche se continua a rappresentare la componente maggiore del PIL (60,3%), è in calo rispetto al 2007, l'ultimo anno pre-crisi. I consumi hanno avvertito l'effetto crisi soprattutto nel Meridione, dove il taglio della spesa media per famiglia è stato di 131 euro al mese (1572 annui). Quasi il doppio del taglio ai consumi avvenuto al Nord (78 euro mensili, 936 euro all’anno), e inoltre il quadruplo del Centro (31 euro mensili, 372 euro all’anno).

Il taglio ai consumi, sebbene sia stato trasversale, ha colpito alcune categorie di beni in misura maggiore rispetto ad altre. L'analisi della CGIA infatti evidenzia una contrazione più forte per l’acquisto dei beni (-10,3%), con picchi per quelli non durevoli (-13,6%) come i prodotti per la cura della persona, i medicinali, ecc. Il calo invece ha riguardato in misura inferiore i beni durevoli (-4,5%) come auto, elettrodomestici, ecc. I servizi invece hanno avuto un incremento del 7%, e in questo ambito si sono distinte le spese per le telecomunicazioni (cellulari, tablet e servizi telefonici, etc.) che hanno segnato +20,1% nel periodo 2007-2018.

Gli effetti sul mondo produttivo

Il calo dei consumi ha chiaramente avuto effetti pesanti sul mondo produttivo. In special modo la platea delle imprese artigiane e del piccolo commercio - che faticano più di altri a lasciarsi alle spalle la crisi - è scesa notevolmente, perdendo il 12,1% delle unità. Lo stock dei piccoli negozi è sceso del 3,8%.

Complessivamente la crisi ha favorito la grande distribuzione, dove le vendite al dettaglio sono salite del 6,4%, mentre nei negozi di vicinato sono crollate del 14,5%. Questo trend è proseguito anche nei primi 9 mesi del 2019: mentre nei supermercati, nei discount e nei grandi magazzini le vendite sono aumentate dell’1,2%, nelle botteghe e nei negozi sotto casa la contrazione è stata dello 0,5%. Questo spiega perché abbiamo perso più di quasi 200 mila negozi di vicinato in 10 anni.

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