La nuova regina delle commodity
Ma nulla a confronto con la corsa delle quotazioni del palladio. Questa commodity è infatti riuscita a volare di massimo in massimo aggiornando i propri record, spingendosi sempre un passo avanti. Nelle ultime settimane il valore del palladio è salito fino a 2577 dollari l'oncia, con un incremento del 23% dall'inizio dell'anno. Di fronte a una corsa simile, bisogna però chiedersi fino a che punto essa sia sostenuta dai fondamentali, e fino a che punto ci sia invece una componente puramente speculativa.Consiglio: quando si vuole investire su una commodity, è importante avere sotto controllo anche una tabella correlazione valute Forex, per via dei rapporti di cambio.
I fondamentali: offerta bassa e richiesta alta
Va detto che la corsa del prezzo di questa commodity non è affatto casuale. Infatti a sostenerla c'è la maggiore attenzione al problema ambientale, e la conseguente convergenza delle varie nazioni sulla necessità di attuare politiche diffuse che puntino alla riduzione delle emissioni di Co2 nell'atmosfera. Da qui la corsa a questo metallo, largamente utilizzato per la produzione di veicoli a basso impatto ambientale.I maggiori produttori di palladio sono il Sudafrica, la Russia, il Canada e lo Zimbabwe, che sono quindi gli assoluti market maker (che cos'è definizione), con processi di estrazione molto complessi che non riescono a tenere il passo con la crescente domanda a fini industriali. La produzione globale infatti è di circa 200 tonnellate annue, mentre la domanda è nettamente superiore. Si genera uno squilibrio che diventa il volano perfetto per le quotazioni di mercato. Inoltre anche le principali alternative al palladio, ovvero platino e rodio (anch’esso con quotazioni in rialzo del 40% in un anno), non è che abbondino.
Sui due fattori appena citati poggia il rally dei prezzi, che al momento non è possibile fino a dove si spingera.
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