I numeri dell'industria del falso
A evidenziare questi dati allarmanti è Filiera Italia, ovvero l'associazione che riunisce il meglio della produzione agricola nazionale. Analizzando le conseguenze dei dazi sul settore agroalimentare italiano, è emerso che l'industria del falso ci ha sguazzato dentro, sottraendo quote di mercato e anche posti di lavoro (circa 300mila). Ci sono alcuni dati dell'industria del falso che lasciano esterrefatti. Ad esempio negli USA sono state vendute 150mila forme di Parmigiano Reggiano, mentre sono state 6 volte di più (900mila) quelle di Parmesan.Ma ad accentuare il problema del falso c'è quello dei dazi USA, che colpiscono le nostre eccellenze agroalimentari molto di più di quanto sembri a prima vista. Il settore dei formaggi è quello più penalizzato. I formaggi a pasta dura (circa 220 milioni di euro di export) sono quelli più colpiti, e questo alimenta l'industria del falso. Il nostro pecorino viene prodotto anche dai taroccatori americani, senza usare neppure una goccia di latte di pecora. Discorso analogo per il Provolone.
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