I rincari record del prezzo dei metalli, ha spinto la Cina a passare all'azione attingendo alle sue scorte nazionali. Del resto il Paese del dragone è il principale utilizzatore di gran parte dei metalli industriali, a cominciare dal rame. Inoltre si tratta di materie prime indispensabili per la transizione energetica verso fonti rinnovabili, sulla quale Pechino sta spingendo forte.
Proprio la forte domanda durante la transizione verde, sommata alle scorte basse, hanno causato un forte aumento dei prezzi delle materie prime quest’anno.
Cina spaventata dal rincaro di prezzo dei metalli
Per arginare i forti rincari degli ultimi tempi, il governo ha deciso di avviare la vendita di scorte dai magazzini di Stato. Tra meno di due settimane ci sarà la prima tranche di dismissioni, che riguarderà 100mila tonnellate di metalli, tra rame, alluminio e nickel. L’offerta avverrà il 5 e 6 luglio.Tuttavia il mercato ha accolto con freddezza l’annuncio di Pechino, sia perché aveva già scontato la notizia, sia per l'importo di questa tranche che viene considerato assai cauto. Non sufficiente quindi a generare un forte impatto sul prezzo dei metalli.
Tuttavia Pechino aveva già indicato di voler frazionare le vendite. Nei prossimi round di dismissioni, potrebbe quindi aggiustare il tiro e mettere in commercio maggiori volumi di metalli industriali delle sue riserve nazionali.
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Effetto solo temporaneo
Va anche detto che le misure della Cina possono solo aiutare ad allentare temporaneamente la pressione.
Si prenda il caso del rame. Le riserve cinesi sono stimate in 1,5-2 milioni di tonnellate. Utili per bilanciare potenziali deficit di offerta per quest’anno e il prossimo... a meno che non peggiori la situazione. In quel caso infatti saranno insufficienti. L'azione calmierante sul prezzo dei metalli potrebbe quindi aver effetto a breve termine, ma non a lungo termine.
Nel frattempo i futures sul rame hanno recuperato un poco di terreno, a 4,2 dollari per libbra. Tuttavia i prezzi sono rimasti vicini a livelli che non si vedevano da più di 2 mesi, anche a causa di un dollaro forte. Inoltre molte candele giapponesi figure non promettono nulla di assai positivo per il rame.
La scorsa settimana, i prezzi del rame sono diminuiti del 9,2%, il massimo da marzo 2020, proprio dopo l'annuncio di Pechino di vendere le sue riserve di rame, alluminio e zinco in lotti.
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