mercoledì 25 maggio 2022

Inflazione, l'Authority avvia monitoraggio per combattere la shrinkflation

C'è un'inflazione che si vede ed un'altra che c'è, ma si vede molto meno. Su quest'ultima l'antitrust ha deciso di accendere i riflettori.

Il fenomeno della inflazione "shrink"

C'è un termine nuovo che sta venendo alla ribalta nell'ultimo periodo. È quello della shrinkflation. Questo termine anglosassone combina il verbo "to shrink" che significa restringere, e dall'altra parte la parola "inflation" ossia l'inflazione. 

Con questo termine si vuole intendere la pratica commerciale che mira a far pagare per lo stesso prezzo una quantità minore di prodotto. Proprio quello che stanno facendo molte aziende, soprattutto per i beni di largo consumo.

Una pratica scorretta

Quello che sta succedendo è che di fronte all'inflazione crescente dei costi produttivi (specie per via delle tariffe energetiche, che solo adesso stanno vivendo la prima riduzione), le aziende anziché alzare i prezzi, che li porrebbe in modo meno concorrenziale sul mercato, decidono di ridurre le quantità. Ovviamente facendo il minimo indispensabile per renderlo chiaro al consumatore.

Proprio per questo tipo di pratica, l'autorità a tutela del consumatore ha deciso di avviare un monitoraggio. Vuole verificare se questo fenomeno possa essere rilevante ai fini dell'applicazione del codice del consumo. In particolare, si potrebbe configurare l'ipotesi di pratiche commerciali scorrette.

I prodotti sui quali c'è la shrinkflation

Secondo una indagine dell'Unione Nazionale dei consumatori, i prodotti sui quali c'è questa inflazione nascosta sono davvero tanti. Ad aprile scorso, durante il periodo Pasquale, era stato clamoroso il caso delle colombe vendute in tagli da 750 gr, anziché il formato classico da 1 chilo. Ma ci sono molti casi analoghi, come le le mozzarelle da 125 gr che sono improvvisamente "dimagrite" a 100 gr, oppure i casi di caffè, pasta, te e altri prodotti.

Il danno duplice

Questo è un fenomeno della fattura inflazione produce un doppio danno ai consumatori. Comporta un aumento di fatto del prezzo del singolo prodotto, dal momento che pagano lo stesso prezzo di prima si porta a casa di meno. Inoltre costringe le famiglie a fare la spesa più frequente.

Nessun commento:

Posta un commento