La recente corsa del prezzo del petrolio ha consentito all'Arabia Saudita - primo esportatore di greggio al mondo - di ottenere dei profitti straordinari. Tuttavia gli Arabi hanno comunicato che questi extra profitti rimarranno "parcheggiati" su un conto corrente, senza essere reinvestiti.
La mossa dell'Arabia sui profitti
A differenza di quanto fatto nei precedenti periodi di boom delle quotazioni di petrolio, l'Arabia ha deciso che non darà vita a nuovi progetti di sviluppo crescita e diversificazione. I sauditi infatti hanno l'intenzione di rimpinguare le proprie casse, prima di cominciare a decidere se e quanto spendere di questo profitto extra.Probabilmente il Regno deciderà di utilizzare parte di questi fondi per il pagamento di alcuni debiti, mentre solo in una seconda fase trasferirà denaro al fondo sovrano o al fondo nazionale di sviluppo, che si occupa delle Infrastrutture del paese.
La crisi e la ripresa
Per diverso tempo l'Arabia Saudita ha patito un deficit di bilancio legato al calo dei prezzi del petrolio. È avvenuto soprattutto nel 2020, subito dopo lo scoppio della pandemia. Il petrolio arrivò addirittura in territorio negativo, con oscillazioni di prezzo da far impallidire anche le coppie di valute più volatili.
Da allora lo scenario è completamente cambiato. Oggi il prezzo del barile è superiore ai 110 dollari, come si può vedere su tutti i broker stp ecn. Il Regno ha registrato un’eccedenza di bilancio di 15,3 miliardi di dollari (57,491 miliardi di riyal sauditi) nel primo trimestre del 2022.
Riserve e PIL
L'Arabia ha intenzione di non intaccare le proprie riserve di denaro, se non superano una certa quota del PIL che sarebbe in doppia cifra. Non investirà gli extra profitti maturati nell'ultimo periodo.
Questa mossa non è certamente positiva per l'intera economia globale, perché significa praticamente che fiumi di denaro rimangono parcheggiati senza produrre frutti. Di conseguenza il maggior costo dei consumatori del petrolio rimarrà sempre un costo, e non si trasformerà in alcun investimento in progetti per Oil & gas. Almeno questo avrebbe dato la prospettiva di un prossimo aumento della produzione di output. Non sarà così.
Nessun commento:
Posta un commento