mercoledì 4 maggio 2022

Costo dell'energia, l'ipotesi di un "price cap" può diventare concreta

Nei primi quattro mesi dell'anno, il costo dell'energia è cresciuto di ben 5 volte. Il prezzo del gas al Punto di Scambio Virtuale in Italia è passato dai circa 20 euro MWh di gennaio 2021 ai circa 100 euro MWh del mese di aprile. In alcuni giorni i picchi di prezzo hanno superato i valori record di €200. Nel frattempo anche i prezzi dell'energia elettrica all'ingrosso hanno registrato valori record.

Tutta colpa dell'aumento di prezzo delle materie prime, ma soprattutto dello scoppio del conflitto in Ucraina innescato dalla Russia.

L'idea del governo per arginare il costo dell'energia

Per porre fine alla corsa del costo dell'energia, il governo italiano spinge per l'introduzione di un "price cap", ossia un tetto massimo. Secondo le stime, l'introduzione di un price cap di 80 euro megawattora innescherebbe una riduzione di circa il 25% sulla bolletta del gas. Ancora più grande sarebbe la riduzione della bolletta elettrica

Ma una proposta del genere dovrebbe essere estesa a tutto il territorio europeo, per riuscire ad essere efficace e consentire un risparmio in bolletta a cittadini ed aziende.
Burxelles ci lavoro, ma i tempi sono unghi e gli esiti incerti.

La Russia e l'energia

Se il costo dell'energia è aumentato in misura così considerevole, lo dobbiamo principalmente alla forte dipendenza dalla fornitura russa. Mosca alimenta infatti per il 38% il fabbisogno italiano di energia. Proprio l'eccessiva dipendenza energetica dalla Russia è stata il tema centrale della relazione presentata alla Camera dal ministro della Transizione Energetica, Roberto Cingolani.

Il distacco dalla fornitura russa

Il ministro ha tracciato il punto sull'aumento del costo dell'energia e sulle prospettive future legate ad un eventuale distacco delle forniture da Mosca.
Questa possibilità potrebbe avere delle conseguenze importanti soprattutto il prossimo inverno, dove lo scenario potrebbe diventare critico. Per questo motivo il Ministro spinge affinché l'interruzione delle forniture venga posticipata da maggio a novembre, in modo tale da poter consentire il riempimento degli stoccaggi.

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