Chi pagherà i dividendi
Alla Borsa di Milano sono prossime a staccare il dividendo ben 19 società che sono quotate sul listino principale FTSE Mib. A queste si aggiungono 21 società quotate su altri indici. Il piatto è quindi molto ricco e non potrebbe essere altrimenti, visto che parliamo di colossi come Eni, Intesa, Banca Generali.
Va peraltro aggiunto che ben 7 società del listino principale hanno rendimenti superiori al 5%.
Qualche numero sui dividendi
Ad aprile l'Ufficio Studi di Equita per Mf-Milano Finanza ha elaborato dei calcoli riguardanti lo stacco dei dividendi a Piazza Affari nel 2022.
Complessivamente il totale erogato dalle società quotate sul listino milanese dovrebbe superare i 26 miliardi di dollari. Una cifra enorme, che supera di ben 9 miliardi di dollari quella dello scorso anno. Ci sono anche delle stime più prudenti che parlano di circa 23 miliardi, ma comunque parliamo sempre di cifre enormi.
Nota operativa: chi negozia titoli azionari con Vanilla Options, dovrebbe capire cosa succede quando un trader acquista un'opzione vanilla al prezzo bid ask.
Chi pagherà di più
Lo stacco dei dividendi consentirà a molti investitori di assorbire con il sorriso i recenti cali avvenuti in conto capitale. Nelle ultime settimane infatti la borsa italiana - come gli altri listini europei - ha vissuto un periodo complicato. Lo sa bene chi adotta strategia scalping RSI 5 periodi.
Se il dividendo medio sarà attorno al 4,2% (ben oltre la media dell'ultimo decennio pari a 3,44%), ci sono alcune aziende quotate che si spingeranno ben oltre.
La migliore è Intesa San Paolo, che già a novembre scorso aveva pagato un acconto sul dividendo pari a 0,0721 euro per azione. Il 23 maggio staccherà un saldo di 0,0789 euro. Il dividendo totale sarà quindi di 0,151 euro per azione. In base agli attuali valori di Borsa, equivale a un rendimento complessivo che sfiora il 7,6%.
Al secondo posto c’è Azimut: 1,3 euro per azione con uno yield del 6,38%. In terza posizione Eni, che lunedì staccherà un saldo di 0,43 euro per azione.
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