Giunti a Ferragosto, il bilancio dei mercati azionari regala una grossa sorpresa. Gli investitori hanno fatto acquisti soprattutto sul listino della Turchia e del Portogallo. Le migliori piazze azionarie finora nel 2022.
Gli investitori di Istanbul
Nel corso dei primi 8 mesi e mezzo di quest'anno, il listino azionario della borsa turca è schizzato verso l'alto di quasi il 54%. Si tratta di una performance che non ha eguali al mondo. Per capire la portata di questo risultato, basta pensare la Borsa del Portogallo è la seconda migliore al mondo con un rialzo del 10,7%. Sul gradino più basso del podio si colloca invece la borsa cinese di Shanghai, che fino a Ferragosto aveva fatto registrare un incremento di circa l'8%.
Va sottolineato che la Borsa di Istanbul, pur viaggiando a ritmi record, ha tenuto spesso sulle spine gli investitori. Il clamoroso risultato raggiunto infatti si è accompagnato a picchi estremi di volatilità e quindi di rischio. Ecco perché gli investitori che sanno che cos'è trailing stop loss, lo hanno usato tantissimo.
Il resto del mondo
In Italia piazza Affari, nonostante la ripresa del ultimo periodo, è ancora sotto del 16% rispetto a inizio anno. Anche il DAX di Francoforte ha un bilancio negativo 13,15%. Male anche Parigi e Madrid.
A Wall Street invece gli investitori hanno penalizzato soprattutto il Nasdaq. Il listino tecnologico cede quasi il 18%. Lo S&P500 invece si ferma poco sotto -11%. Il Dow Jones -7,64%.
NB. Un concetto importante che gli investitori dovrebbero conoscere è gap trading up down significato.
Prospettive
Non c'è dubbio che nei primi otto mesi dell'anno, gli investitori hanno dovuto fare i conti con un contesto di grave incertezza. La guerra in Ucraina, il rincaro energetico, e l'inflazione galoppante sono stati compagni di viaggio per tutto questo periodo, ed hanno appesantito anche i mercati.
Tuttavia negli ultimi tempi gli investitori sono tornati ad essere più ottimisti. Dopo un semestre nero il vento sulle borse globali comincia a cambiare. Ciò è dovuto soprattutto alla frenata dell'inflazione, specialmente in America, che fa immaginare politiche monetarie più dolci da parte delle banche centrali. Questo significherebbe addolcire anche l'eventuale una probabile recessione economica.
Nessun commento:
Posta un commento