Non sono valsi a nulla gli appelli di Washington affinché il cartello dei produttori di petrolio decidesse di non sforbiciare le quote produttive. Il meeting dell'OPEC+ si chiude infatti con l'esito da molti temuto. A partire dal mese di novembre i produttori di petrolio taglieranno la output di 2 milioni di barili al giorno, una cosa che non si vedeva dall'aprile del 2020. Il taglio è il doppio di quello precedentemente segnalato.
La motivazione dei produttori di petrolio
Secondo i produttori di petrolio, questa sforbiciata si è resa necessaria a causa dell'incertezza che circonda le prospettive economiche globali e quindi la domanda di petrolio e del mercato petrolifero in particolare. Va quindi nella direzione di mantenere i prezzi alti dopo aver sopportato sette anni di un mercato relativamente debole I timori di una frenata dell'economia globale e di una imminente recessione sono quindi la causa principale di questa mossa, anche se l'autorevole Wall Street Journal ritiene che la decisione sia una mossa della Russia per mettere in difficoltà Stati Uniti e mondo occidentale. Infatti consente a Mosca, grande esportatore di petrolio, di incassare di più per pagare la sua guerra in Ucraina.
La reazione del mercato
La mossa dei produttori di petrolio ha immediatamente avuto un profondo effetto sulle quotazioni di mercato. I prezzi del barile di Brent e del barile di WTI sono infatti cresciuti di oltre un punto percentuale. Chi stava seguendo una strategia trend following ribassista ha vissuto una giornata pessima.
L'annuncio impatta anche sulle quotazioni del gas: il prezzo torna a salire al Ttf, con un balzo del 6%, e subito si sono scatenati segnali opzioni binarie gratis sul rialzo delle quotazioni del gas..
Effetto incerto
Tuttavia, i tagli alla produzione potrebbero avere un effetto minore sull'offerta globale, perché diversi paesi stanno già pompando ben al di sotto delle loro quote. Intanto l'ultimo rapporto EIA ha mostrato che a sorpresa le scorte di greggio degli Stati Uniti la scorsa settimana sono scese di 1,3 milioni di barili, contro un previsto incremento di 2,052 milioni.. Del secondo calo consecutivo nonché del più grande calo nell'ultimo mese e mezzo.
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