Continuano ad aumentare sempre di più i pagamenti cashless. Secondo una recente indagine effettuata da SumUp, il numero medio di transazioni digitali effettuate dagli esercenti è cresciuto del 17% rispetto allo scorso anno. Addirittura rispetto al 2019, l'anno che ha preceduto la pandemia, la crescita è del 128%.
Digitale e pagamenti
E' fuor di dubbio che in Italia ci sia stata una forte accelerazione dei pagamenti cashless, ed è altrettanto fuor di dubbio che una spinta forte sia arrivata dall'emergenza sanitaria, con i conseguenti lockdown.
Anche gli incentivi hanno giocato un ruolo in tal senso, basta ricordare il credito di imposta a favore degli esercenti, oppure il Cashback di Stato e la lotteria degli scontrini a favore dei contribuenti. Tutto ciò ha consolidato l'abitudine ai pagamenti digitali nel corso del tempo.
Il decreto PNRR 2
Soprattutto nell'ultimo periodo, un ruolo lo ha recitato anche il decreto PNRR2, che ha introdotto delle sanzioni per quei commercianti che si rifiutano di accettare i pagamenti con carta.
Infatti subito dopo l'entrata in vigore delle sanzioni, il numero medio di transazioni per esercente è cresciuto di oltre il 13%, sebbene non in misura omogenea in tutto il territorio nazionale.
Cala il valore dello scontrino medio
Parallelamente all'aumento dei pagamenti digitali, sono invece calati gli importi medi transati. Nel 2022 il pagamento medio si è attestato infatti sui 40,8 euro, mostrando un calo costante a partire dal 2019 (-30%), quando era a 57,9, successivamente, ha toccato quota 51,3 nel 2020 e 43,4 nel 2021.
Diffusione geografica
A livello regionale la crescita più robusta l'ha registrata la Valle d'Aosta, dove i pagamenti elettronici sono cresciuti del 43,5%. Molto di più rispetto alla seconda regione con maggiore incremento, ossia il Lazio, con 28,7%. Sul podio si colloca anche la Lombardia, +25,4%.
Diffusione settoriale
Riguardo invece i settori di attività, l'aumento dei pagamenti elettronici si è registrato specialmente nei trasporti, in particolare nei taxi con + 86,8% rispetto al 2021. Seguono intrattenimento, caffè e ristoranti, tutti oltre la soglia del 50%.
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