mercoledì 15 marzo 2023

Inflazione degli Stati Uniti, la frenata lascia aperti i dubbi sulla Fed

Dopo lo scossone innescato dal fallimento della Silicon Valley Bank, i mercati guardavano con ancora più attenzione al dato sull'inflazione degli Stati Uniti che è stato reso noto martedì. Stavolta non ci sono state sorprese né in un senso né in un altro.

Il report sull'inflazione negli Stati Uniti

In base ai dati rilasciati dall'Ufficio di Statistica Nazionale, la corsa dei prezzi al consumo nel mese di febbraio ha registrato una frenata al 6% su base annua. Si tratta di un valore atteso dagli analisti, che segna un rallentamento rispetto al 6,4% che era stato registrato a gennaio.

Il valore dell’inflazione torna quindi sui livelli più bassi dal settembre 2021, frenato soprattutto dal calo dl 2% su base annua del costo della benzina e delle auto usate. L'inflazione core, ossia depurato degli elementi che hanno maggiore volatilità come cibo ed energia, segna un aumento dello 0,5% mensile, in questo caso aumentando rispetto a gennaio ed andando oltre le aspettative.

Le conseguenze

Cosa ci dice questo dato sull'inflazione degli Stati Uniti, e perché è così importante per i peccati? Il fatto che la corsa dei prezzi stia rallentando dovrebbe rendere la Federal Reserve più morbida sul fronte dei tassi di interesse. Alla luce della recente turbolenza innescata dalla crisi della Silicon Valley Bank (a tal proposito l'agenzia di rating Moody's ha peggiorato la valutazione sulle prospettive del sistema bancario americano), la Banca Centrale Americana potrebbe abbandonare i propositi aggressivi che erano stati manifestati da Jerome Powell settimana scorsa.

Il mercato adesso infatti scommette soprattutto su un aumento dello 0,25%. C'è addirittura chi, Goldman Sachs, ritiene di non aspettarsi più alcun aumento dei tassi a fine mese. Addirittura la giapponese Nomura va oltre, ipotizzando un taglio del costo del denaro dello 0,25%. Cosa importantissima, per chi negozia opzioni binarie no Esma.

Il mercato reagisce

La prospettiva di una Federal Reserve in qualche modo costretta ad essere più morbida ha messo un freno allo slancio del dollaro. Il biglietto verde che aveva guadagnato terreno nella giornata di lunedì, è sceso nei confronti dell'Euro a quota 1,07, e gli investitori che adottano forex intraday strategie puntano sull'ulteriore aumento della valuta unica.
Anche il Dollar Index ha perso quota tornando sotto 104. In generale però va detto che il clima è tornato ad essere più incerto proprio perché molti dubbi ci sono riguardo alle prossime mosse della Federal Reserve.

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