Nell'ultimo anno il costo della vita è aumentato a causa della crescita dei prezzi di beni e servizi, principalmente come conseguenza dei rincari energetici. Per questo motivo sempre più famiglie italiane ritengono di non avere un reddito sufficiente per affrontare le spese quotidiane della vita.
La reazione all'impennata dei prezzi
Dal momento che il reddito disponibile è rimasto sostanzialmente lo stesso, la forte crescita dei prezzi ha avuto come conseguenza una riduzione del potere d'acquisto delle famiglie.Secondo un'indagine Nomisma, il 13% delle famiglie italiane crede di non essere più in grado di fronteggiare le sue necessità primarie. Con queste ultime si intendono tutte quelle spese che sono necessarie per la vita quotidiana: affitto, alimentazione, bollette, mutuo, ecc.
Una quota ancora maggiore, pari al 43%, ritiene che il proprio reddito sia a malapena sufficientemente per coprire tali spese.
Combinando i due dati precedenti, risulta evidente che una larghissima fetta della popolazione vive una situazione di incertezza e di stress economico.
I tagli alle spese superflue
La grande mazzata sulle famiglie italiane è arrivata dalla corsa al rialzo delle bollette energetiche. Circa una famiglia su sei ha dichiarato che il rincaro dei prezzi dell'energia li ha messi in grande difficoltà. Il 4% ha accumulato ritardi nei pagamenti, il 39% ha dovuto effettuare dei tagli ai propri spese basilari e il 24% delle famiglie intervistate ritiene che anche nei prossimi mesi avrà delle difficoltà a sostenere le proprie spese primarie.
Le fasce più esposte
È chiaro che esistono diversi gradi di vulnerabilità di fronte a questo problema. Le famiglie più esposte sono quelle che hanno una sola fonte di reddito e che non hanno una casa di proprietà, e quindi devono destinare una grossa fetta del loro reddito a pagare un affitto.
Analogamente, sono più esposte le famiglie più giovani, quelle numerose con figli piccoli e quelle che si prendono cura di persone non autosufficienti. Peggio ancora le cosiddette famiglie "sandwich", ossia quei nuclei che devono assolvere al doppio compito di cura dei figli e di persone non autosufficienti.
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