lunedì 3 aprile 2023

Mercati finanziari, banche centrali e date sul lavoro in Focus questa settimana

La settimana scorsa gli occhi degli investitori sui mercati finanziari sono stati rivolti soprattutto ai dati sull'inflazione e alle novità riguardo alle recenti turbolenze bancarie.
Questa settimana l'attesa sarà soprattutto per il dato sul lavoro negli Stati Uniti, che diventerà la bussola principale per orientare le aspettative sulle prossime mosse della Federal Reserve.

Il calendario dei mercati finanziari

In ordine di tempo, gli operatori di mercato si concentreranno sui valori degli indici PMI in Europa e negli Stati Uniti, che apriranno gli appuntamenti di questa settimana. I dati PMI sono sempre attentamente monitorati in quanto forniscono uno sguardo al potenziale di crescita.
I mercati finanziari inizieranno però a scaldarsi davvero a partire da martedì, quando ci sarà il meeting della Reserve Bank of Australia.

L'istituto centrale australiano potrebbe decidere di interrompere il ciclo di strette monetarie sui tassi di interesse. Tutto questo chiaramente avrà delle ripercussioni sul dollaro australiano, che potrebbe temporaneamente indebolirsi rispetto a quello americano. L'Aussie è sceso al di sotto di 0,67, come si vede sulla piattaforma Pocket Option Italia.

Tocca anche alla Nuova Zelanda

Il giorno seguente sarà la volta della Reserve Bank of New Zealand, che invece potrebbe effettuare una stretta monetaria di minima entità portando il tasso al 5%. Sarebbe l'undicesimo aumento consecutivo. Nel frattempo, dopo essersi rafforzato vicino al massimo delle ultime sei settimane venerdì, il cambio NZDUSD si sta indebolendo, come evidenzia l'indicatore Parabolic Sar trading.

Non Farm Payrolls

Nella stessa giornata verranno pubblicati anche i dati sulla variazione ADP nell’occupazione Stati Uniti, che sarà un antipasto del ben più importante dato non Farm Payrolls, ossia la variazione dell'occupazione non agricola, il cui rilascio è in programma per venerdì 7 aprile.

I mercati finanziari si aspettano 240mila nuovi occupati nel mese appena trascorso, in calo rispetto ai 311mila precedenti. Un dato superiore alle aspettative aumenterebbe le attese di una Federal Reserve più Blanda sul fronte dei tassi di interesse, mentre un report del dente potrebbe rialimentare le discussioni riguardo a possibili nuove strette monetarie nei prossimi mesi.
In definitiva, la situazione dell'occupazione rimane tesa rispetto agli standard storici, anche se non così tesa come in passato.

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