Dopo una settimana relativamente tranquilla, gli investitori entrano in un'altra che sarà assai intensa. A dominare la scena saranno infatti i meeting di politica monetaria dei FED e BCE, in calendario mercoledì e giovedì.
I driver per gli investitori
L'umore del mercato si è risollevato dopo la recente sospensione del tetto del debito statunitense. Ma adesso i riflettori degli investitori si sono nuovamente spostati sull'inflazione e le mosse delle banche centrali.
Le strette a sorpresa da parte della Reserve Bank of Australia e della Bank of Canada hanno evidenziato che l'inflazione, sebbene moderata a livello generale, rimane ben al di sopra dell'obiettivo.
FED in focus
Per questo i riflettori saranno altissimi soprattutto sulla Federal Reserve statunitense. Il mercato sta scontando circa il 70% di possibilità di una pausa alla riunione del FOMC del 13-14 giugno, rispetto al 35% di una settimana fa.
Le proiezioni da parte degli investitori si sono abbassate soprattutto dopo una serie di commenti da parte di diversi funzionari della Fed, incluso il vicepresidente designato.
Tuttavia, i dati sull'IPC che saranno pubblicati martedì potrebbero mettere un po' di pepe sulla questione, nel caso in cui superassero le attese. Chiaramente tutto ciò influenzerà il dollaro USD, negoziabile anche sui broker opzioni binarie Italia.
BCE e BoJ
Il giorno dopo la FED toccherà alla BCE. È ampiamente previsto che l'istituto centrale europeo aumenterà il tasso di interesse di 25 punti base, e probabilmente lo farà anche a luglio secondo gli analisti di Quotex.
Prima del weekend si riunirà anche la Bank of Japan, che ormai da tempo sta rimanendo in attesa. Nella precedente riunione di aprile, la BoJ ha mantenuto la sua politica estremamente accomodante date le prospettive incerte dell'economia e dell'inflazione.
Altri dati macro
Oltre ai meeting delle banche centrali, gli investitori osserveranno i dati sull'inflazione tedesca di maggio e l'indice del sentimento economico ZEW, i dati sui posti di lavoro nel Regno Unito e sull'IPC negli Stati Uniti, i dati sul PIL e sulla produzione del Regno Unito, quelli sulla produzione industriale nell'area dell'euro e i dati sull'IPP, produzione industriale e vendite al dettaglio negli Stati Uniti.
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