mercoledì 31 gennaio 2024

Esportazioni, la crisi nel Mar Rosso presenta un conto salato all'Italia

La tensione sul fronte medio orientale sta avendo delle ripercussioni sull'intero mondo del commercio, e di conseguenza anche sulle esportazioni italiane. Il conto è salatissimo perché, secondo i calcoli fatti da Confartigianato, ogni giorno di crisi ci costa circa 95 milioni di euro.

I danni alle nostre esportazioni

Da novembre del 2023 la guerra tra Israele e Hamas, che ha coinvolto poi altri attori sulla scena internazionale, ha creato un danno alle nostre esportazioni per quasi 9 miliardi di euro, dovuto al calo di traffico di navi mercantili che realizzano l'interscambio commerciale dell’Italia con Asia, Oceania, paesi del Golfo Persico e del Sud-est dell’Africa.

Gran parte delle navi infatti ha dovuto evitare le rotte principali, perché rischiavano l'aggressione da parte dei ribelli Houthi, e questo ha provocato gravi ritardi o mancate consegne di materie prime, con forti ripercussioni sulle esportazioni. Secondo alcuni calcoli, a dicembre il volume dei container spediti attraverso il Mar Rosso si è ridotto del 66% rispetto alla media 2017 e 2019.

Le regioni Italiane più colpite

Anche se il problema ha colpito in maniera trasversale tutto lo stivale, ci sono alcune regioni che hanno subito un danno maggiore alle proprie esportazioni.

Il costo più alto lo ha dovuto patire la Lombardia, che ha il valore più alto di prodotti trasportati via mare tramite il Mar Rosso, quasi 13 miliardi di euro. L'Emilia Romagna supera di poco i 9 miliardi, il Veneto 5 miliardi, cifra alla quale si avvicina anche la Toscana. Seguono Piemonte con 4,2 miliardi e Friuli-Venezia Giulia con 2 miliardi.

Un problema che si aggiunge ai problemi

Bisogna sottolineare che le imprese già si trovano in una situazione difficile, a causa della stretta monetaria in corso e alla riattivazione delle regole europee di bilancio. Le più esposte sono soprattutto le micro e piccole imprese italiane, le cui esportazioni manifatturiere verso i paesi extra UE sono il doppio di quelle tedesche, e sono pari al quasi al 33% del totale europeo per un valore di circa 11 miliardi.

Nessun commento:

Posta un commento