L'ultimo rapporto di Oxfam sulle disuguaglianze nel nostro paese ha evidenziato che la forbice tra i ricchi e i poveri è aumentata ulteriormente. Infatti, tra il 2021 e il 2022, il patrimonio netto dei ricchi è cresciuto, mentre quello dei poveri si è ulteriormente assottigliato.
Le indagini sul patrimonio netto
In Italia l'allargamento della forbice tra ricchi e poveri è testimoniato da numeri eclatanti. Alla fine del 2021, il 10% delle persone più ricche aveva un patrimonio netto oltre sei volte superiore alla metà più povera della popolazione, ed era altresì titolare di circa il 23% dell'intera ricchezza nazionale.Il divario però si è ulteriormente ampliato, tanto che la loro ricchezza è diventata 84 volte superiore a quella detenuta dal 20% più povero della nostra popolazione.Forse può interessare: la classifica dei più ricchi d'Italia nel 2023.
Aumentano poco i ricchi e molto i poveri
Alla fine del mese di novembre il numero dei miliardari nel nostro paese è cresciuto di 27 unità, con un patrimonio netto che è cresciuto complessivamente - in termini reali - di quasi 70 miliardi di dollari. Nel frattempo però è cresciuto anche il numero delle persone che vivono sotto la soglia della povertà. Addirittura un totale di 5,6 milioni di individui versano in condizioni di povertà assoluta, ossia non hanno le risorse sufficienti ad acquistare un paniere di beni e servizi essenziali per vivere in condizioni dignitose.
Questo incremento è stato causato dalla forte impennata dell'inflazione. Peraltro gli indicatori segnalano un peggioramento anche in tempi più recenti, a causa del rallentamento dell'economia italiana avvenuto nel 2023, nonché per la fine di alcune misure di sostegno alle fasce più deboli della popolazione. Bisogna sottolineare che questo scenario allunga il trend ventennale di aumento della povertà nel nostro Paese.
L'Italia va male come distribuzione dei redditi
Bisogna peraltro evidenziare che il nostro paese si trova agli ultimi posti della classifica europea per quanto riguarda l'equità della distribuzione dei redditi. Sotto questo aspetto, siamo in ventunesima posizione sui 27 Paesi membri dell’Unione europea.
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