Giornata a tinte miste per le borse europee, dopo la pubblicazione degli indici Pmi di settembre. Il mercato azionario viaggia con prudenza perché si interroga su quali saranno le prossime mosse delle banche centrali, e intanto digeriscono i dati PMI che evidenziano un rallentamento dell'economia UE.
La giornata del mercato azionario
L’indice Ftse Mib archivia la seduta in calo dello 0,2% a 33.679 punti. Sulla stessa linea, si è mosso al ribasso il FTSE Italia All-Share, che ha perso lo 0,21%, chiudendo a 35.807 punti. Pressoché invariato il FTSE Italia Mid Cap (+0,05%); con analoga direzione, sui livelli della vigilia il FTSE Italia Star (-0,02%).
Nel resto d'Europa il mercato azionario è prevalentemente positivo. Guadagni per il Dax tedesco (+0,6%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,45%). Avanza anche Londra, +0,36% mentre è piatta Parigi.
I numeri di Milano
Alla chiusura della Borsa di Milano, il controvalore degli scambi sul mercato azionario è stato pari a 2,28 miliardi di euro, in ribasso (-51,8%) rispetto alla seduta precedente. I volumi scambiati sono passati da 1,06 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,44 miliardi.
A brillare sull'indice milanese sono i titoli dell'auto: Ferrari (+2,4%) e Stellantis (+2,3%) sono in vetta.
Sul mercato azionario milanese crescono anche le utility: Hera, +1,69%, Snam +1,66%, Enel +1%, premiate oggi dai segnali trading gratis in tempo reale.
Le nuove ipotesi di una tassa sugli extraprofitti penalizza le banche, in particolare Unicredit (-3,3%) e Banco Bpm (-2,6%). In discesa anche Intesa -1,88%, Pop di Sondrio -2,02%, Mps -1,47%, Bper -1,56%.
Gli altri mercati
Sul mercato valutario, la stagnazione alle porte della zona euro pesa sulla moneta unica che perde terreno contro il dollaro, per un cambio al momento di 1,113. Anche le valute più volatili forex cedono un po' di terreno rispetto al biglietto verde. Tra le materie prime, il petrolio è in lieve ribasso dopo i guadagni della scorsa ottava. L’oro viaggia in area 2.630 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, lo Spread Btp/Bund rimane stabile in area 135 bp, con il decennale italiano al 3,52% e il benchmark tedesco al 2,17%.
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