lunedì 20 ottobre 2025

Imprese, in Germania le insolvenze corrono a ritmo record. La locomotiva d'Europa deraglia

La locomotiva tedesca sta deragliando. E non da oggi, ma da un bel po' di tempo. Solo che adesso il numero delle imprese in crisi è diventato così alto da non potersi più illudere che sia solo un periodo passeggero.

I numeri shock sulle imprese

Le crepe dell'economia tedesca, che un tempo era il vero motore dell'Europa, si stanno mostrando con sempre maggiore evidenza. Lo raccontano i dati dell'Ufficio Federale di Statistica tedesco (Destatis, ossia l'ISTAT tedesco): le imprese in stato di insolvenza a settembre sono cresciute del 10,4% rispetto a settembre del 2024

Anche se è un dato ancora da confermare, pur volendo sperare che il report definitivo sarà più basso, comunque è un campanello d’allarme che non si può più ignorare.

Anche perché - lo dice proprio Destatis -  i numeri si riferiscono alle imprese che formalmente hanno avviato una procedura concorsuale. Non vengono incluse nel calcolo quelle imprese che hanno cessato o stanno cessando la loro attività “silenziosamente”.

Un buco da 3,7 miliardi

Ci sono altri numeri che rendono bene l'idea della situazione. Sono quelli di luglio, che sono definitivi. Le imprese in stato di insolvenza risultavano 2917, il 13,4% in più rispetto a luglio dell'anno prima.
E' imponente soprattutto l'ammontare dei crediti che venivano vantati verso quelle aziende, circa 3,7 miliardi di euro (rispetto ai 3,2 miliardi del luglio 2024). Si tratta di un buco finanziario enorme, che sta rendendo il sistema economico tedesco molto incline alla sfiducia reciproca. In sostanza la certezza di incasso del credito sta venendo a mancare.

I settori più esposti alla crisi

Tra le imprese più colpite spiccano quelle del settore "Trasporti e Stoccaggio", dove su 1000 imprese in media 12,7 sono in insolvenza. Essendo la Germania un paese molto orientato all'export, trasporti e logistica giocano un ruolo fondamentale. Seguono il settore alberghiero e altri servizi (9,9), che sono molto colpite dal rallentamento generale dei consumi.

Come detto, non è tanto il numero di insolvenze che deve preoccupare, ma il fatto che la crescita stia avvenendo in modo costante. Si tratta di un segnale recessivo molto forte, che deve allertare anche l'Italia, visto che abbiamo un legame economico strettissimo con la Germania, il nostro primo partner commerciale

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