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giovedì 20 giugno 2024

Spesa, è boom per le riparazioni auto a causa dei danni da maltempo

Nell'ultimo decennio, la richiesta di interventi per riparare le auto danneggiate dal maltempo è cresciuta del 50%. Trattandosi di una spesa solitamente notevole (a partire da 900 euro), il costo del deterioramento climatico per gli automobilisti sta diventando molto salato.

Il danno da clima e la spesa

I numeri sono stati messi in evidenza da Federcarrozzieri, ossia l'associazione delle autocarrozzerie italiane. L'analisi mette in luce che sono sensibilmente cambiate le richieste di interventi e riparazioni da parte degli automobilisti.

In particolare, il 2023 è stato un anno da record per le richieste di riparazione dei danni legati alle grandinate, con spese anche molto consistenti.

Grandine e polvere

Questo genere di interventi può infatti comportare una spesa salatissima. La riparazione delle autovetture colpite da grandine varia da un minimo di 900 euro per piccoli interventi, fino a 10mila euro per le auto più costose e di grandi dimensioni che hanno subito danni importanti alla carrozzeria.

Ma ci sono anche riparazioni legate al deposito di polvere sahariana che sempre più spesso cade e si deposita sulle vetture in caso di pioggia". Questa polvere può portare a graffi su vernice, vetri, tergicristalli e maniglie, che richiedono interventi specializzati che comportano una spesa media tra i 300 e i 500 euro.
Va anche sottolineato che tutte queste spese spesso non sono coperte da un'apposita polizza assicurativa. Ed anche quando è presente, le franchigie e gli scoperti possono essere anche consistenti.

Il Nord flagellato

Secondo i dati ufficiali, lo scorso anno ci sono state ben 1.468 grandinate intense sul territorio italiano. Circa un terzo sono state classificate come grandine "molto grande" e in 67 casi i sono stati episodi di chicchi "giganti". Inevitabili le conseguenze sulle autovetture presenti in strada: ammaccature, bolle da grandine, cristalli in frantumi, fino ad arrivare a veri e propri buchi sulla carrozzeria.

A livello geografico, l'incremento delle richieste si è verificato - come è logico aspettarsi - soprattutto nelle vetture del Nord Italia. In cima alla lista troviamo infatti il Veneto, seguito da Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. queste 3 regioni rappresentano quasi il 70% del totale delle richieste per "danni da meteo" pervenute alle carrozzerie italiane.

martedì 19 novembre 2019

Settore agricolo, il maltempo potrebbe causare 500 milioni di danni

L'allerta maltempo continua a persistere su molte regioni italiane, ed è cominciata la conta dei danni per il settore agricolo. Secondo Confagricoltura, se il maltempo dovesse ancora continuare i danni potrebbero superare i 500 milioni di euro, soltanto per il primario.

Danni al settore agricolo

La mappa dei danni causati dal maltempo al settore agricolo è drammatica, rendendo ancora una volta evidente la fragilità di un territorio che ha bisogno non soltanto di misure di emergenza, ma soprattutto di misure di prevenzione.

La situazione al Nord

Nel Nord la situazione è assai complessa. In Piemonte la prima neve caduta sulle piante ancora con fogliame verde, ha danneggiato gli alberi di nocciolo e castagno. Il maltempo ha reso complicato la raccolta di mais, soia, riso; danni derivano anche dalla mancate o ritardate semina dei cereali. In Trentino Alto Adige sia la neve che le piogge hanno reso molti terreni inaccessibili ai trattori, rendendo così impossibile la raccolta delle mele tardive. Problemi notevoli anche per le stalle. In provincia di Bolzano ci sono Masi isolati da mercoledì scorso, senza energia elettrica e impossibilitati ad effettuare la consegna del latte che viene irrimediabilmente perso. Danni al settore agricolo anche in Liguria, Toscana (in particolare in Maremma) ed Emilia Romagna.

La situazione al centro Sud

Ma il maltempo sta flagellando l'intero stivale, generando danni al settore agricolo anche al Sud. Nel Lazio bombe d’acqua, trombe d’aria e vento forte hanno compromesso le semine già effettuate. In Campania danni alle coltivazioni ortive in piano campo e la fienagione, in particolare nel Basso Volturno e il Casertano. In Puglia l’olivicoltura ha subito danni rilevanti per le raffiche di vento, con perdite di olive in raccolta e anche problemi per le nuove piante anti-Xylella. Anche in Basilicata è stato chiesto lo stato di calamità naturale per i gravissimi danni dovute alle esondazioni dei fiumi e dei torrenti che hanno devastato città e campagne.