venerdì 14 settembre 2018

Cina, crescita investimenti fissi ai minimi storici. Ma almeno riprendono i negoziati con gli USA

Gli ultimi dati sull'economia della Cina evidenziano un peggioramento forte per quanto riguarda la crescita degli investimenti fissi, ma un passo avanti per produzione industriale e vendite al dettaglio.

Il report sull'economia della Cina

Secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica di Pechino, infatti i fixed asset (dato che comprende infrastrutture, apparecchiature industriali e costruzioni) sono saliti soltanto del 5,3% annuo nei primi otto mesi del 2018. L'attesa degli economisti era per il 5,5%, ovvero lo stesso tasso rilevato durante il periodo tra gennaio-luglio.
La cosa più rilevante però è che si tratta del peggiore dato rilevato dal 1992, quando era iniziata l'elaborazione della statistica. Se dagli investimenti fissi arriva una brutta notizia, migliori giungono dalla produzione industriale e dalle vendite al dettaglio di agosto. E' stata infatti evidenziata una crescita rispettivamente del 6,1% e del 9% su anno, in entrambi i casi superiore alle attese.

La guerra commerciale minaccia l'economia


Cosa ci racconta tutto questo? Che la seconda economia mondiale sta continuando a rallentare. La cosa preoccupa ancora di più se si considerano i rischi derivanti dalla guerra commerciale con gli Usa (basta aprire una delle migliori piattaforme trading demo per vedere gli effetti sullo Yuan). Proprio per questo motivo, negli ultimi mesi le autorità di Pechino hanno puntato forte sulle misure di stimolo alla crescita. Esempi ne sono l’incremento della spesa per infrastrutture o il taglio di tasse e tariffe. Tuttavia non si tratta certo d misure in grado di generare effetti mmediati. Inoltre sono misure che soltanto parzialmente potranno assorbire le conseguenze negative di una guerra commerciale prolungata da parte di Washington.

Consiglio: se vi interessa il trading sulle valute, considerate l'ipotesi di un conto zero spread forex broker.

Per questo motivo i mercati dell’area Asia/Pacifico hanno tirato il fiato dopo l’annuncio della ripresa della trattativa sul commercio mondiale fra Cina e Stati Uniti, facendo sperare che l’annunciata entrata in vigore dei dazi per 200 miliardi sull’import cinese possa essere rinviata. Resta però il fatto che i segnali inviati dall'amministrazione Usa sono contrastanti, per cui gli investitori ci vanno molto cauti. Proprio Trump via Twitter ha infatti sottolineato che “gli Stati Uniti non hanno fretta di chiudere il negoziato”.

Nessun commento:

Posta un commento