Il sentiment degli investitori
Il panorama è quindi abbastanza variegato. Ad eccezione degli investitori asiatici il sentiment è peggiorato. Il motivo è da ricercare in un contesto caratterizzato dalle turbolenze di mercato. Di conseguenza gli investitori stanno fortemente modificando la propria esposizione agli asset di rischio. Chi ha visto le previsioni cambio dollaro franco svizzero, avrà notato che molti analisti ritengono che la valuta elvetica, ritenuta da sempre porto sicuro, è data in possibile ascesa.Non ci si deve sorprendere, se pensiamo a quanto accaduto negli ultimi mesi. In primavera è scoppiata la questione dei dazi commerciali, mentre in estate a dominare la scena è stata la crisi turca, che ha travolto tutte le valute emergenti. Sullo sfondo sono rimaste sempre la tensione Italia-Bruxelles sulla manovra economica del Belpaese, nonché la questione dei negoziati su Brexit. Insomma di fronti caldi ce ne sono stati parecchi, e questo giustifica il perché molti trader hanno seguito strategie trend following (breakout trading) ribassiste più che rialziste su molti asset.
Il calo registrato in quest'ultimo periodo è stato tra i più pesanti degli ultimi dieci anni. I peggioramenti di agosto e settembre sono infatti stati interpretati come un campanello d’allarme della volatilità di mercato, che ha dominato il quarto trimestre. La cosa che per certi versi sorprende è la crescita dell'indice in Asia. Tenuto conto infatti dei timori sulla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, ci si sarebbe atteso un calo forse ancora più drastico che altrove. Invece proprio lì il sentiment degli investitori è migliorato.
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