Costi e cause legali
A riferire di questo problema è stato il Financial times, che ha evidenziato come nell'ultimo biennio siano state intentate più di una dozzina di cause legali contro le multinazionali del petrolio, e altre sono in arrivo. Cause che comportano costi per avvocati, ma che potrebbero comportare soprattutto costi enormi per risarcimenti. Il motivo? I danni arrecati al clima, che hanno innescato nubifragi e uragani, inondazioni e incendi. Questa strategia legale è ispirata alle cause fatte contro le multinazionali del tabacco, che ha comportato costi per 206 miliardi di dollari a titolo di risarcimento a 46 Stati americani. Si ritiene infatti che i danni siano sostanzialmente simili: quelli del tabacco direttamente alle persone, quelle per le emissioni in via indiretta.Chi ha fatto causa
Sono diverse le città e contee degli Stati dell’America che hanno collegato le emissioni di queste aziende (come Exxon, BP, ConocoPhillips, Royal Dutch Shell e Chevron) agli eventi climatici dannosi, che ricordiamo hanno comportato costi notevolissimi alla comunità, per prevenzione e per ricostruzione. Dieci di queste cause legali sono state promosse da altrettante contee, quattro da grandi città (New York, San Francisco, Oakland, Baltimora), una dallo Stato del Rhode Island, ma altre sono in arrivo dalle amministrazioni cittadine di Honolulu e Washington Dc.C'è chi tra questi si è spinto molto avanti, arrivando a chiedere un risarcimento per problemi futuri. E' il caso del Rhode Island, che ha chiesto 3,6 miliardi di dollari per i danni alle proprietà waterfront che ci saranno da qui entro la fine del secolo, a causa dell'innalzamento del livello marino. Ma c'è chi ha incluso nel risarcimento anche i costi per la realizzazione di opere di difesa già messe in preventivo. L'esempio sono i 5 miliardi di dollari dovuti per l’innalzamento degli argini di San Francisco.
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