I dati sull'inflazione americana
Resta il fatto che i dati sui prezzi al consumo hanno evidenziato ancora una volta che l'economia americana sta viaggiando col freno a mano tirato. Quasi tutti i dati sull'inflazione sono infatti stati al di sotto delle aspettative. Il Bureau of Labor Statistics ha evidenziato infatti che i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,1% a maggio, molto meno dello 0,3% previsto. Anche il dato "core", ovvero depurato di cibo ed energia, ha avuto un incremento flebile: +0,1% contro lo 0,2% stimato. Il dato annuale evidenzia un livello del 2% per l'inflazione americana.Come detto, la reazione dei mercati ai report sull'inflazione americana è stata molto debole (cosa peraltro insolita). Come abbiamo visto sulle piattaforme di trading online migliori, la coppia euro-dollaro è infatti inizialmente è salita a 1,1350, ma questo sprint è durato decisamente poco, poi s'è innescata una discesa fin verso quota 1,1300.
Dollaro poco mosso
Perché non c'è stata reazione? Probabilmente per due ragioni. Anzitutto i dati deboli sull'inflazione erano previsti, ma poi nei giorni scorsi il dollaro era già stato penalizzato dai Non Farm Payrolls peggiori del previsto, e dalle crescenti possibilità che la FED operi una svolta espansiva nei prossimi mesi. Analizzando i dati infatti, si può cogliere come il Dollar Index sia sceso lunedì scorso a 96.459, livello più basso dalla fine di marzo (l'index si sta muovendo dentro i forex rettangoli di continuazione inversione).Se i dati sull'inflazione americana un effetto l'hanno avuto questo è stato sulle possibilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Adesso questa possibilità viene valutata al 65% (taglio dei tassi a luglio), mentre fino a martedì era del 60%.
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