mercoledì 5 giugno 2019

Debito eccessivo, la Commissione UE chiede la procedura di infrazione per l'Italia

Il debito eccessivo costa all'Italia una già da tempo annunciata apertura della procedura di infrazione. E' giunta puntuale la comunicazione ufficiale della Commissione Europea, che adesso passa il proprio dossier ai governi europei. Questi ultimi dovranno esprimersi riguardo all'apertura formale di una procedura contro il nostro paese. Se così fosse, diventeremmo i primi a subire tale trattamento.

Troppo debito e impegni non mantenuti

Per arrivare a un rapporto sulla situazione economica italiana, e in special modo sul debito, sono state necessarie 23 pagine. Lo scenario messo in evidenza è molto deludente, e punta il dito contro le politiche adottate dagli ultimi esecutivi. Ad essere tirato in ballo infatti non è solo l'attuale governo guidato dal premier Giuseppe Conte. Il rapporto della Commissione infatti ricorda che gli impegni di riduzione del debito sono stati falliti nel 2016 (gap stimato del 5,8%), nel 2017 (6,7%) e 2018 (7,6%). Ma lo saranno ancora di più nel 2019 (9%) e 2020 (9,2%). Il ritardo nel risanamento dei conti pubblici quindi ce lo trasciniamo da anni. Secondo al UE, occorre assolutamente limitare il nostro debito perché questo è l'impegno che ogni paese membro si è assunto per garantire la stabilità finanziaria della zona euro.

Tre ragioni per punire l'Italia 

Alla base della procedura di infrazione ci sono 3 fattori. Anzitutto il non rispetto del risanamento minimo dei conti pubblici previsto dalle regole europee. In secondo luogo il peggioramento del debito pubblico solo in parte spiegabile dal rallentamento economico del 2018. In terzo luogo un progresso limitato nell'adottare le raccomandazioni-paese dell'anno scorso, cosi come un allentamento delle riforme favorevoli alla crescita adottate in precedenza.

L'unica possibilità è negoziare

Al Governo Conte però viene data una via di uscita. Resta infatti possibile negoziare con la UE una soluzione che rimetta sui binari accettati dalla Commissione le finanze pubbliche. Già nell'autunno dell'anno scorso Bruxelles voleva aprire una procedura per debito eccessivo, ma la cosa venne scongiurata dalle misure di bilancio prese in extremis. Tra le correzioni che sarebbero adesso necessarie, secondo la Commissione ci sono la riduzione della spesa pubblica netta dello 0,1%, e un aggiustamento strutturale dello 0,6% del Pil. Il commissario Piere Moscovici ha detto: "La mia porta rimane aperta". Dal canto suo il vice presidente Dombrovskis ha sottolineato che l'Italia deve rivedere la traiettoria del debito pubblico.

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