La frenata della Banca di Praga
L'istituto ha deciso - con voto di 6 consiglieri su 7 - di lasciare invariati i tassi di interesse al 2%. Un consigliere ha invece votato per un rialzo del costo del denaro di 25 punti base. Ricrodiamo che la Banca di Praga (CNB) ha effettuato ben 5 strette monetarie nel corso del 2018, mentre un altro ritocco è avvenuto nel meeting di maggio. Va detto che proprio in quella occasione, l'istituto centrale di Praga preanunciò che si sarebbe preso una pausa nel ciclo restrittivo. Detto fatto, quindi.La motivazione alla base di questa frenata l'ha fornita il Governatore Jiri Rusnok. Secondo quanto ha dichiarato, le previsioni della Banca di Praga sono coerenti con la stabilità dei tassi di interesse fino alla metà del 2020. Va precisato che Rusnok non ha accantonato l'ipotesi che - in caso di scenari negativi - si possa arrivare finanche a tagliare i tassi.
Annotazione tecnica: è importante cercare di scovare sempre figure note, come ad esempio il morning star evening star pattern.
I fattori di rischio, la FED e la BCE
I fattori di pericolo individuati dalla Banca di Praga riguardano l'evoluzione dello scenario economico internazionale, in special modo riguardo alla Germania (primo partner commerciale). Ma contanto anche il rallentamento dell'economia ceca e anche quello (previsto) dell'inflazione. Inoltre la stabilità dei tassi della CNB si giustifica anche con l'approccio accomodante di politica monetaria negli Stati Uniti e nell'area dell'euro.A tal proposito, proprio l'atteggiamento dovish di FED e BCE sta spingendo al rialzo la Corona Ceca, che da un mesetto circa sta guadagnando quota sia contro il dollaro che contro l'euro. La coppia USDCZK viaggia verso quota 22,37, la coppia EURCZK è al livello 25,430 (suggeriamo di usare una strategie candele heikin ashi). L'orientamento accomodante di FED e BCE sta infatti rendendo più attraenti le valute di interesse superiore dei mercati emergenti, tra cui la corona ceca.
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