Conseguenze sui mercati emergenti
Anche su questi paesi la battaglia tariffaria si è fatta sentire, innescando un taglio alle stime di crescita e aumentando le prospettive riguardo all'inflazione. Tutto questo si può ricondurre ad un dollaro Usa più forte rispetto alle precedenti indicazioni, nonché alla crescita dei prezzi del petrolio e dei beni alimentari. Quando l'inflazione va in crescita, le banche centrali dei mercati emergenti (e non solo) devono intervenire per calmierare questa crescita. Solitamente ciò avviene con un rialzo dei tassi di interesse. Ma stavolta lo scenario è diverso... In questo caso infatti il focus degli istituti centrali dei mercati emergenti non è l'inflazione, bensì la crescita. Servono misure di stimolo, e per questo motivo anziché alzare i tassi bisogna abbassarli.Consiglio tecnico: se vi interesse fare operazioni sul mercato delle valute, studiate bene l'ordine stop che cos'è definizione e modalità di utilizzo.
Il Brasile e la guerra dei dazi
Focalizzandoci su uno specifico mercato emergente, il Brasile, la situazione è la seguente. Gli effetti della guerra commerciale hanno abbattuto il tasso di crescita del paese. Il Banco do Brazil ha ridotto le stime sia riguardo al 2019 che al 2020. Nonostante questo però, il paese Sudamericano ha delle prospettive incoraggianti per via della riforma sulle pensioni e l'andamento della sua valuta. Il Real carioca si sta infatti mostrando più forte, proprio grazie alla decisione con cui l'esecutivo sta gestendo le preoccupazioni fiscali. Anche le previsioni cambio euro real brasiliano sono positive.Un altro fattore incoraggiante per il Brasile è la dinamica della crescita, che si sta ripredendo aiutando così anche la riduzione dell'inflazione. E questo ha permesso alla BCB di procedere con un taglio dei tassi di interesse.
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