mercoledì 25 settembre 2019

Costo del denaro, la banca della Nuova Zelanda non cambia rotta

Come era ampiamente previsto dai mercati, la banca centrale della Nuova Zelanda - la RBNZ - ha deciso di mantenere immutato il costo del denaro all'1%, ovvero il livello minimo storico toccato lo scorso agosto, quando venne effettuato un taglio di 50 punti base (a maggior c'era stato un altro taglio, ma di 25 punti base).

La scelta della RBNZ sul costo del denaro

L'organo di politica monetaria della RBNZ, ovvero il Monetary Policy Committee, non ha visto nei recenti dati economici alcun motivo per modificare la rotta della propria azione, neì cambiare le prospettive di politica monetaria. Secondo l'istituto, il costo del denaro globale a lungo termine resta vicino ai livelli storicamente bassi. Inoltre ha evidenziato che i tassi di interesse della Nuova Zelanda potrebbero rimanere a questo basso livello ancora a lungo. Malgrado questo, non ha affatto escluso la possibilità che in futuro possa esserci spazio per ulteriori stimoli fiscali e monetari, al fine di supportare l'economia in frenata.

Tenuto conto anche dell'intensificazione delle tensioni riguardo al commercio globale, secondo gli analisti c'è una possibilità del 66% che la RBNZ abbassi il costo del denaro di 25 punti base nel mese di novembre.

Appunti: qui parliamo del dollaro neozelandese, qui invece trovate trattato l'argomento cambio euro try previsioni.

La reazione degli investitori

La mossa della RBNZ, apparentemente meno accomodante di prima, ha inizialmente spinto il dollaro neozelandese sul mercato valutario, con un accumulation distribution forex che segnalava rialzi in vista. Il cambio NZDUSD infatti è salito fino a un nuovo massimo settimanale di 0,6350, ma in seguito ha avuto un forte rimbalzo fino a scendere in territorio negativo. Gli esperti infatti non vedono abbastanza prove di un'economia più forte, come apparentemente fa intendere la RBNZ.

Inoltre ci si è messa anche la forza dell'USD a completare il quarto. Infatti la valuta americana, dopo essere finita sotto pressione sulle notizie di un possibile impeachment contro il presidente Trump, ha invece ripreso vigore nella giornata odierna.

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