Gli ultimi dati sull'Eurozona
L'indice finale IHS Markit PMI del Manifatturiero dell'Eurozona, che già era in area contrazione ad agosto - quota 47 punti - è ulteriormente sceso fino a 45,7 punti, raggiungendo il livello più basso da ottobre 2012. Per l'ottavo mese di fila, questo indice si trova al di sotto della soglia di 50, quella che divide la fase di contrazione da quella di espansione. Riguardo all'Italia, il dato segna 47,8 punti, sul minimo da 6 mesi. Anche in questo caso il consensus è andato deluso (48,2). Malissimo la Germania, il cui PMI scende a 41,7 punti, il dato peggiore da ben 10 anni. Anche la Spagna preoccupa, visto che ha toccato i 47,7 punti, minimo da 77 mesi.Per quanto riguarda l'inflazione invece, nella zona euro l’indice dei prezzi al consumo a settembre è aumentato dello 0,9% su base annua, leggermente di meno rispetto alla stime ed alla rilevazione di agosto, entrambe pari all’1%. Il dato core, sempre a livello tendenziale, si è attestato all’1%, in leggero aumento rispetto alla precedente rilevazione (+0,9%) ma in linea con le attese del consensus.
Pericolo recessione?
Questi dati macro della Eurozona sono tornati a far storcere il naso all’intero mercato, che torna a chiedersi se sia imminente una recessione. Inevitabilmente, tutto questo ha pesato sul cambio EUR/USD, che rimane sotto pressione e scende al di sotto del minimo biennale, dopo aver infranto un forex rettangolo di continuazione.Consiglio: se siete decisi a tuffarvi nel mondo degli investimenti online, cercate di capire bene i concetti di broker stp o ecn differenze, punti di forza e debolezza.
La situazione della Eurozona rende possibile un nuovo intervento da parte della BCE, che potrebbe aggiungere ulteriori stimoli dopo il taglio dei tassi del mese scorso e l'annuncio dell'acquisto di obbligazioni. E tutto questo inevitabilmente pesa sull'euro.
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