venerdì 4 dicembre 2020

Mercato petrolifero: a gennaio meno tagli per 500mila barili al giorno. WTI ai massimi da 9 mesi

I giorni scorsi sono stati molto intensi per il mercato petrolifero, per via del meeting in videoconferenza dell'Opec+. Sul tavolo della discussione dei produttori c'era la questione dei tagli alla produzione. E qualche straccio è volato perché non tutti erano concordi nel proseguire il periodo di contenimento dell'output.
Alla fine un accordo è stato raggiunto a metà strada. A gennaio la produzione si alzerà, ma solo di 500mila barili al giorno.

Le novità sul mercato petrolifero

Per effetto di questo micro-tapering, l'ammontare dei tagli alla produzione sul mercato petrolifero non sarà più di 7,7 milioni di barili, bensì di 7,2 milioni. Si tratta cioè di un accordo che toglierà dal mercato circa il 7% della produzione globale.
L’Opec+, alleanza tra paesi Opec e non Opec come la Russia, grazie alla riduzioni di output concordate mesi fa, ha permesso al petrolio di non affogare.
A maggio la prima riduzione concordata fu di 9,7 milioni di barili al giorno, poi scesi a 7,7 milioni dallo scorso agosto.

La reazione dei prezzi

La decisione presa dall'Opec+ ha consentito un rafforzamento dei prezzi sul mercato petrolifero.
Le quotazioni del Wti sono arrivate a superare i 46,5 dollari al barile, sui massimi degli ultimi nove mesi, con l'RSI che va in ipercomprato (qui è spiegato il calcolo indicatore RSI trading).
Il Brent del Mare del Nord si è portato in prossimità dei 50 dollari.

Il clima nel OPEC+

Ma non è tutto oro (nero, ovviamente) quello che luccica. L'intesa apparentemente mostra una conciliazione all'interno del Cartello allargato, dopo le frizioni dei giorni scorsi che avevano messo in serio pericolo un nuovo accordo. In realtà però le divergenze persistono tra i grandi player del mercato petrolifero, a cominciare dai due pesi massimi come Arabia Saudita e Russia. I sauditi volevano lasciare i tagli esattamente com'erano, i russi invece avrebbero voluto un allentamento maggiore, per annaffiare con più mercato il petrolio (con l'appoggio di Iraq, Nigeria ed Emirati Arabi Uniti). E' stato un po' come fare trading con i volumi.
A questo si aggiungano che alcuni paesi continuano a fare i "fuorilegge". Secondo alcune stime, queste violazioni ammontano complessivamente a 2,3 milioni di barili al giorno.

Rimangono quindi alcuni dubbi riguardo al futuro del mercato petrolifero, che comunque sarà pesantemente indirizzato dalla pandemia. La possibile uscita dalla crisi sanitaria porterebbe a un aumento della domanda di greggio, mettendo l'Opec+ nelle condizioni di ridurre i tagli a 5,8 milioni di barili, come era stato ipotizzato in aprile. Ma per adesso bisogna andare avanti così.

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