Di recente il Bitcoin - e più in generale le valute digitali - hanno ricominciato a far discutere. La più famosa delle crypto è infatti balzata in pochi giorni da 20mila dollari (prezzo già di per sé esorbitante) a 40mila. Alla base di questo boom non c'è solo speculazione, ma anche un fatto preciso: l'alta finanza si sta interessando al settore.
Dibattito sulle valute digitali
Negli ultimi due anni e mezzo, il Bitcoin è passato dall'essere un oggetto speculativo, oscuro e inaccessibile ai più, in investimento accessibile a tutti. C'è una miriade di portafogli digitali per acquistare, vendere o custodire Bitcoin e tutte le altre valute digitali. Possono farlo tutti quelli che hanno una media dimestichezza con la tecnologia e la finanza. Esattamente come accade per le coppie di valute più scambiate forex.Ma la cosa più importante è che nella seconda metà del 2020, l'anno che per via della pandemia ha fatto crollare ancora di più i tassi di interesse e messo in ginocchio le economie, i grossi calibri della finanza globale si sono interessati ai criptoasset.
L'alta finanza e Bitcoin
Secondo una ricerca di Fidelity Investments, condotta su quasi 800 grossi investitori (banche, hedge fund, fondazioni), oltre un quarto già un anno fa deteneva Bitcoin. Ed è chiaro che se i piccoli investitori non possono spostare grandi somme, e quindi non riescono a incidere sul prezzo, questa possibilità è molto concreta quando si parla di "mani forti" della finanza. I loro acquisti/vendite spostano eccome l'asticella nel mercato delle valute digitali.
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L'allerta delle banche centrali
Va detto però che c'è una minaccia all'orizzonte. Quella regolamentare. A differenza delle divise tradizionali, la creazione di nuova moneta non è disciplinata da una banca centrale, ma da un algoritmo. Le banche centrali non le vedono quindi di buon occhio, perché le percepiscono le valute digitali come un rischio per il sistema. Se volessero porre dei paletti su alcune criptovalute, come le stablecoin, agganciate alle valute tradizionali, ciò finirebbe per impattare negativamente sulle valuta digitali.
Del resto, proprio di recente molti banchieri centrali hanno picconato la credibilità delle crypto. "Chi investe in cripto-asset deve essere preparato a perdere tutto", ha ammonito la FCA britannica. Anche Christine Lagarde (BCE) e Janet Yellen (ministro del Tesoro Usa) hanno messo in guardia dai rischi del caso.
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