La situazione dei giovani italiani, in relazione al problema del lavoro, è decisamente complicata. A evidenziarlo è uno studio di Eures, il portale europeo per la mobilità del lavoro.
I giovani e il lavoro
Eures ha effettuato una indagine su un campione di 960 giovani nella fascia d'età 18-35 anni, facendo così una fotografia della situazione.Ebbene, la maggior parte dei giovani non ha un lavoro oppure ne ha uno precario, con uno stipendio che non consente loro di rendersi autonomi. Tantomeno di formare una propria famiglia. E per questo vivono ancora a casa con i genitori. Lo dice la metà dei giovani (5 su 10), mentre l'altra metà (56,3%) è riuscita a crearsi un suo nuovo nucleo familiare.
Il futuro crea ansia
L'indagine inoltre esplora anche la forte preoccupazione di questa generazione, che è delusa ed altresì preoccupata per il suo futuro. In special modo, il timore è che un domani non sarà in grado di ottenere un assegno pensionistico.
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I dati su contratti e stipendio
Venendo ai dati messi in risalto dall'indagine, si evidenza che nel quinquennio successivo al termine del proprio ciclo di studi, i giovani tra 18 e 35 anni hanno lavorato in media per tre anni e mezzo. Neppure 3 su 10 di essi ha un lavoro stabile. Il 26% ha rapporti di lavoro a termine, un altro 23,7% è del tutto disoccupato, mentre il 13,1% è studente-lavoratore.
Anche quelli che un lavoro sono riusciti ad ottenerlo, nella maggioranza dei casi (54,65%) lo ha svolto senza un regolare contratto. Il 61,5% pur di entrare o rimanere nel mondo del lavoro, ha accettato di essere sottopagato. "Sfortunato" è poi quel 37,5% che dichiara di aver ricevuto pagamenti inferiori. Mai però sfortunato come quel 32,5%, che addirittura non è proprio stato pagato.
E lo stipendio? altra nota dolente. La maggior parte dei giovani ha anche uno stipendio inferiore ai 10 mila euro annui. Oltre il 20% non riesce ad arrivare nemmeno a 5 mila euro. Solo il 7,4% dei giovani supera i 20mila euro.
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