Il rispetto delle regole sul lavoro non è certo il forte delle imprese italiane. Secondo un recente report dell'INAIL, la stragrande maggioranza commette una infrazione nel versamento dei premi e degli obblighi contributivi.
Nel corso del 2020 infatti, quando sono finite sotto la lente dell'ispezione circa 7500 imprese, nell'86,57% dei casi è stata riscontrata una irregolarità.
Quante irregolarità nelle imprese
L'attività ispettiva di Inail nelle imprese italiane, ha portato alla regolarizzazione di 41.477 lavoratori (il 16,76% in meno rispetto al 2019), di cui 39.354 irregolari e 2.123 in nero.L'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ha accertato che sono state evase retribuzioni imponibili per circa un miliardo e mezzo di euro, e richiesti premi per oltre 38 milioni di euro.
L'aumento dei decessi sul lavoro
C'è soprattutto un aspetto che però allarma il ministro del Lavoro Orlando, ossia l'aumento dei morti sul lavoro.
I casi denunciati nel 2020 sono stati 1.538, in salita del 27,6% rispetto al 2019. Sarebbe però un errore pensare che siano tutti frutto del Covid, perché gli infortuni mortali per cui è stata accertata la causa lavorativa sono cresciuti del 13,3% rispetto al 2019.
Secondo il ministro, questo incremento è conseguenza del calo delle ispezioni, dei controlli, delle risorse dedicate alla sicurezza sul lavoro. Occorre quindi reintegrare il personale perduto negli ultimi anni, e svolgere una attività di vigilanza mirata, programmata e frutto di una osservazione scientifica.
Una riforma necessaria
Il ministro Orlando evidenzia inoltre le grosse lacune che ci sono nelle norme a tutela dei lavoratori dipendenti. Lo stesso dicasi per i lavoratori autonomi che operano on line o per i rider. Bisogna estendere la tutela assicurativa agli oltre tre milioni di lavoratori che non ne hanno ancora diritto. Una riforma è urgente.
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