giovedì 30 giugno 2022

Banche, la BCE spaventa gli azionisti riguardo ai dividendi

È stata una giornata pesante per le banche italiane, che hanno patito in Borsa le parole della presidente del consiglio di vigilanza BCE Andrea Enria. In special modo riguardo ai dividendi.

Dividendi e banche

L'istituto centrale Europeo potrebbe chiedere alle banche di tenere conto, nella loro politica dei dividendi, di scenari particolarmente avversi sul fronte economico.

Enria ha avvertito gli istituti di prepararsi a "prospettive peggiori" rispetto agli scenari precedentemente previsti. Infatti c'è la possibilità che crescita economica e inflazione vadano peggio del previsto, con l'introduzione di nuove sanzioni o di sanzioni più dure nei settori dell'energia e delle materie prime e possibili ritorsioni da parte della Russia. Nel caso in cui ci fosse un embargo sul gas, potrebbe innescarsi anche una spirale recessiva.

Secondo Enria, questo potrebbe incidere anche sulle prospettive per le banche, che potrebbero peggiorare. D'altra parte il graduale aumento dei tassi di interesse porta benefici alle banche nel loro complesso.

Esame del supervisory board

Il monito del presidente del consiglio di vigilanza BCE è stato lanciato durante una audizione in commissione affari economici al Parlamento Europeo. Enria ha annunciato che il supervisory board discuterà del problema settimana prossima, ma ha già preannunciato che una richiesta potrebbe giungere alle banche riguardo il ricalcolo delle traiettorie di credito. Tale analisi potrebbe poi essere sfruttata anche per gestire i piani di distribuzione degli utili agli azionisti.

Come avverte il presidente del consiglio di vigilanza BCE, la situazione attuale è caratterizzata da forte incertezza e anche da valutazioni azionarie inferiori, dal momento che l'umore è influenzato dagli sviluppi macroeconomici contrari. Va sottolineato che l'Eurosistema per la prima volta ha fornito delle proiezioni che identificano un possibile scenario recessivo nel 2023, a causa delle interruzioni delle forniture energetiche della eurozona a seguito della guerra in Ucraina.

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