La lenta ripresa dei consumi rischia di infrangersi contro l'aumento dei prezzi dell'energia ed in generale dell'inflazione. Crescono infatti le spese obbligate delle famiglie, e queste inevitabilmente si mangiano una fetta dei consumi.
Spese e consumi
Nel primo semestre dell'anno il desiderio del ritorno alla normalità ha spinto il consumi delle famiglie. Tuttavia questa crescita non è stata omogenea. In alcuni settori la ripresa è stata forte, basta pensare al turismo oppure al tempo libero. Altri settori invece sono ancora in ritardo, come l'automotive oppure abbigliamento.
In questo quadro generale però c'è il forte rischio di regressione, a causa della folla corsa dell'inflazione, prevista intorno al 7% nel 2022. Incidono soprattutto i rincari dei prezzi dell'energia e l'aumento delle spese obbligate. Queste ultime nel 2022 evidenziano una crescita eccezionale, enfatizzata dagli effetti degli eventi bellici.
La decisa accelerazione dei prezzi registrata dalla metà del 2021, infatti ha colpito essenzialmente le voci incluse tra le spese obbligate, determinando un innalzamento dell’incidenza delle stesse di mezzo punto percentuale rispetto al totale.
L'analisi sulle spese obbligate
Di recente è stata pubblicata un'analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sulle spese obbligate. Secondo gli ultimi calcoli, la quota di queste ultime sul totale è salita al 42,9%, ossia il valore più alto di sempre. Questo significa che su consumi medi pari a €19000 per famiglia, 8.150 se ne vanno per le spese obbligate.
Più della metà di essi riguarda le spese per la casa, che ammontano a €4700.
Ma sono cresciuti in maniera rilevante anche i costi per i consumi di energia, gas e carburanti. In media arrivano a €1854, con una incidenza del 9,7% sul totale dei consumi. Si tratta di un valore record, che inevitabilmente finirà per comprimere la quota di consumi per spese libere, oltre a minare il generale clima di fiducia.
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